Controlli della guardia di finanza in provincia: 12 irregolarità su 46 aziende beneficiarie tra cui panettieri, ristoratori e commercianti di auto. Presunto uso scorretto di circa metà di 2,3 milioni erogati. I contributi sono andati anche per ristrutturare la seconda casa
Complessivamente su 2,3 milioni di euro erogati, circa un milione è risultato aver preso strade diverse da quelle per cui era stato richiesto il finanziamento. In molti casi non appena accreditate nei conti aziendali le somme sono state da lì subito stornate in conti riconducibili ai proprietari dell’azienda o a loro stretti familiari per essere poi monetizzate o utilizzate per spese personali, dal pagamento di polizze previdenziali, all’investimento in titoli finanziari o anche per la ristrutturazione di seconde case.
Diversa la casistica delle aziende coinvolte: panettieri, tabaccai, ristoratori, ma anche imprese di pulizie, commercianti di auto, albergatori e imprenditori agricoli con sedi in tutta la provincia, da Ravenna a Faenza e nei centri minori come Alfonsine, Bagnacavallo, Fusignano e Castel Bolognese.
Per ogni caso le Fiamme Gialle hanno inviato una segnalazione all’autorità giudiziaria affinché possa valutare se le condotte costituiscano fatti penalmente rilevanti, dell’indebita percezione di erogazioni pubbliche, della malversazione a danno dello Stato o anche della truffa aggravata. Sono stati informati anche gli istituti bancari eroganti e gli enti pubblici garanti del finanziamento affinché valutino la possibilità di revocare la garanzia o chiedere l’immediato rientro delle somme.