I lavoratori del porto pronti a scioperare per non imbarcare le armi per Israele

Secondo Cgil, Cisl e Uil è previsto l’arrivo di un cargo per caricare container con materiale bellico destinato a uno scalo dello Stato ebraico: «Se la nave arriverà non vogliamo essere complici del conflitto»

Tcr ContainerNei prossimi giorni è previsto l’arrivo di un cargo al porto di Ravenna che dovrebbe imbarcare alcuni container contenenti materiali bellici destinati a un porto in Israele e i sindacati annunciano che i lavoratori dello scalo ravennate si rifiuteranno di occuparsi del carico «per non essere complici nell’alimentare la guerra tra Israele e Hamas che sta mietendo soprattutto vittime civili».

Cgil, Cisl e Uil e le loro categorie dei trasporti, Filt, Fit e Uiltrasporti, sostengono che è altissima la possibilità che il carico sia destinato ad alimentare il conflitto che in questi giorni sta infiammando il Medio Oriente (da oggi, 21 maggio, le parti hanno concordato un cessato il fuoco): «Nel caso la nave dovesse effettivamente presentarsi per imbarcare quei container, i lavoratori del terminal di carico e della Cooperativa Portuale si mobiliteranno e le organizzazioni sindacali di categoria dichiareranno lo sciopero impedendo l’operazione».

Il mondo del lavoro e i lavoratori del porto di Ravenna vogliono contribuire con questo atto concreto alla ricerca di una soluzione al conflitto che crei le condizioni per la pace tra i popoli israeliano e palestinese e per il loro diritto a vivere pacificamente in un proprio stato libero e indipendente, mettendo fine ad una guerra che da decenni ha mietuto decine di migliaia di vittime innocenti.

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