domenica
15 Giugno 2025
Crisi umanitaria

In Emilia-Romagna sono arrivati quasi 5mila profughi dall’Ucraina, la metà minorenni

Tamponi all'ingresso (positività dell'1,3 percento con i primi 900), poi codice Stp per ottenere le prestazioni del sistema sanitario. Prefetture e questure faranno un censimento per l'inserimento scolastico nell'istituto più vicino alla residenza temporanea

Condividi

Camminata Pace Ucraina RaIn Emilia-Romagna sono arrivati 4.681 profughi dall’Ucraina. Il dato è fornito dalla Regione, aggiornato a ieri sera, 9 marzo. Di questi, 1.508 sono donne e 2.151 sono minori. Solo 321 sono in carico alla Rete Cas, il resto attraverso un sistema diffuso di accoglienza. È prevista l’apertura di un hub a Castenaso, capace di ospitare 150 persone. Fungerà da centro di accoglienza temporanea finalizzato alla collocazione sui diversi territori. Lo screening anti-Covid previsto su tutte le persone in arrivo entro le prime 48 ore ha riscontrato una positività dell’1,3% sui primi 900 tamponi effettuati.

Negli hub vaccinali o altre strutture entro 48 ore dall’arrivo ai profughi, come prevedono le indicazioni nazionali, viene fatto il tampone Covid, garantendo la somministrazione del vaccino (prima, seconda o terza dose) su base volontaria; assicurate anche, sempre su base volontaria, altre vaccinazioni per cui si conosce l’esistenza di focolai in Ucraina (difterite, tetano e pertosse).

Inoltre, viene rilasciato il codice Stp (straniero temporaneamente presente) con validità sei mesi, eventualmente rinnovabile, che permette l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale conferendo gli stessi diritti dei cittadini italiani per l’accesso alle prestazioni sanitarie. In questo modo tutti i profughi potranno usufruire di qualunque servizio o prestazione sanitaria, secondo le regole e le modalità ordinarie.

Le Aziende sanitarie si faranno carico di eventuali necessità sanitarie dei profughi, sia attraverso la rete dell’assistenza primaria e delle Case della Salute (visite specialistiche, erogazione di farmaci, etc.), sia attraverso la rete ospedaliera.

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini, in qualità di Commissario all’emergenza, ha fatto il punto sull’accoglienza con varie autorità tra cui l’assessore alla Sanità, Raffaele Donini, l’assessore alla Protezione Civile, Irene Priolo, la direttrice della Protezione Civile regionale, Rita Nicolini. In collegamento il vicepresidente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Bruno Di Palma, Prefetti, sindaci e presidenti delle Province, rappresentanti di Anci e Upi.

Durante la riunione è stata condivisa la volontà di un inserimento, il più rapido possibile, dei minori nelle strutture scolastiche della Regione, d’accordo con quanto previsto dal Governo e dalle normative regionali e nazionali e in conformità con la circolare emanata dal Ministero dell’Istruzione il 4 marzo.

Il meccanismo dovrà innanzitutto prevedere a monte il censimento da parte delle Prefetture, per il tramite delle Questure, dei minori presenti nelle singole province. Il tutto in stretto coordinamento con l’Ufficio Scolastico Regionale che avrà il ruolo, d’intesa con i Comuni e gli enti locali, di definire le scuole di potenziale inserimento dei minori fino a 18 anni, il più possibile in prossimità della residenza temporanea.

In attesa di eventuali ulteriori indicazioni da parte del Governo, la frequenza nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado è comunque subordinata al rispetto di quanto prevede la normativa nazionale e regionale in ambito sanitario.

In particolare, dopo che i bambini e ragazzi provenienti dall’Ucraina avranno ricevuto le vaccinazioni previste, saranno individuate le scuole di potenziale inserimento presso gli istituti scolastici in base all’età. Le scuole potranno poi attivare il supporto psicologico e quello linguistico.

Inoltre si stanno sottoscrivendo convenzioni con le associazioni di categoria degli albergatori per – in caso di imprevisto e rilevante afflusso nei prossimi giorni – mettere a disposizione posti letto in strutture alberghiere o gestite dal volontariato, da attivare se i posti disponibili nei Cas (Centri accoglienza straordinaria) e nella rete Sai (Sistema di accoglienza di integrazione) non fossero più sufficienti.

La Giunta ha messo a disposizione uno stanziamento di 50mila euro – dai fondi per la cooperazione internazionale – per rispondere con estrema urgenza ai bisogni di profughi e sfollati ucraini in transito nelle città di Lviv (Leopoli) e Chernivtsi, diretti in Polonia e Romania o destinati a raggiungere i familiari nel resto dell’Unione Europea. Il bando, aperto fino alle ore 18 del 16 marzo, è rivolto a ong, onlus, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali ed enti locali che potranno presentare un progetto sugli ambiti di intervento prioritario individuati dalla Giunta.

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi