Altri 185 profughi in provincia in 6 giorni, in totale sono 1.265 (metà minorenni)

In Emilia-Romagna un quarto dei 77mila esuli arrivati in Italia. A chi ha trovato un’autonoma sistemazione è riconosciuto un contributo di sostentamento pari a 300 euro mensili pro capite per 90 giorni

Pexels алесь усцінаў 11477794Sono 1.265 i profughi (di cui 606 minori) arrivati sinora in provincia di Ravenna dall’Ucraina, in fuga dalla guerra. Il dato fa riferimento al conteggio ufficiale tenuto dalle prefetture ed è aggiornato a ieri, 30 marzo: 185 persone in più rispetto a sei giorni prima.

In totale in regione 19.079 (1.400 in più rispetto al 25 marzo). L’Emilia-Romagna è tra le regioni che più ha aperto le porte a chi fugge dall’orrore della guerra: qui, infatti, è attualmente ospitato il 24,8 percento dei circa 77mila profughi arrivati finora in Italia.

In una pagina del sito della regione sono state raccolte tutte le informazioni e la documentazione per l’assistenza sanitaria dei profughi, con numerosi documenti tradotti in ucraino. E le Ausl hanno potenziato le attività di mediazione e traduzione in lingua ucraina, inserendo anche nei propri portali materiale informativo e documentazione in lingua

Gli hot spot sanitari attivati nelle Ausl del territorio garantiscono il rilascio del codice Stp (Straniero temporaneamente presente) per consentire ai migranti di beneficiare delle prestazioni sanitarie e dell’eventuale dichiarazione dello stato di indigenza, l’effettuazione del test antigenico rapido tramite tampone nasofaringeo e contestuale rilascio del referto, lo screening per malattie tubercolare con esecuzione di test Mantoux e, se necessario, approfondimenti diagnostici (Quantiferon e Rx Torace), la valutazione dello stato vaccinale ed eventuale avvio al percorso vaccinale anti-Covid19, la verifica dello stato vaccinale nei minori per la frequenza della collettività scolastica (ai sensi della legge 119/2017) e vaccinazioni obbligatorie per frequentare i servizi pre-scolastici, l’orientamento per accedere ad altri servizi sanitari e ad altri punti di accesso rivolti ai migranti. Ogni Ausl ha inoltre un numero unico dedicato a gestione e presa in carico degli animali d’affezione in accompagnamento ai proprietari.

Dopo l’adempimento degli obblighi sanitari previsti dalla legge, o in parallelo per quanto possibile, vengono individuate le scuole di potenziale inserimento delle ragazze e dei ragazzi ucraini in base all’età e secondo criteri specifici.  Dopo l’inserimento, le autonomie scolastiche operano secondo le indicazioni ministeriali, e in particolare possono attivare il supporto psicologico e il supporto linguistico, ovvero l’affiancamento del personale scolastico da parte di mediatori linguistici e culturali che favoriscano l’interazione e la comunicazione interpersonale, anche attraverso il sostegno degli Uffici scolastici regionali e degli Uffici di Ambito. Gli studenti inseriti nelle scuole dell’Emilia-Romagna a oggi sono circa mille; l’ingresso nelle scuole è subordinato al rispetto delle norme sanitarie, a partire dalle vaccinazioni.

Un’ordinanza della protezione civile riconosce alle persone richiedenti la protezione temporanea che hanno trovato un’autonoma sistemazione un contributo di sostentamento pari a 300 euro mensili pro capite e, in presenza di minori, è riconosciuto un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio di età inferiore a 18 anni. Si tratta di una misura temporanea della durata massima di 90 giorni dall’ingresso in Italia, salvo proroghe, e l’erogazione sarà in contanti.

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