Dragaggi, Ancisi (Lpr): «Ricevuta segnalazione di scarsa sicurezza per i lavoratori»

Il consigliere comunale di opposizione presenta un question time al sindaco dopo una email proveniente da un presunto operaio del cantiere che lamenta irregolarità nelle procedure sui mezzi in navigazione

Presunte irregolarità nella sicurezza dei lavoratori nei dragaggi dei fondali del porto di Ravenna. È la denuncia del consigliere comunale Alvaro Ancisi (decano dell’opposizione con Lista per Ravenna) che dà voce a una segnalazione inviata da un operaio del cantiere, recapitata alle autorità competenti, ai sindacati e ad alcune formazioni politiche. La mail risulta firmata con nome e cognome, ma alcune circostanze – come il nome molto comune e il provider Protonmail che consente la creazione di caselle di posta elettronica senza nominativi e senza associare numeri di telefono – fanno pensare che possa trattarsi di qualcuno che voglia mantenere l’anonimato pur trovandosi effettivamente a conoscenza di dettagli reali. La segnalazione infatti fa riferimento a nomi di aziende e episodi precisi.

In particolare il lavoratore che ha contattato le autorità esprime la propria preoccupazione per il continuato utilizzo di una draga con una avaria non riparata perché richiederebbe di tirare in secca il mezzo e aumenterebbe il ritardo dei lavori. Scarsa illuminazione nell’area di operazione durante i turni notturni. Orari di lavoro oltre i limiti. Lavoratori spinti a salire sulle draghe anche in assenza di garanzie per la sicurezza. «Ci è pervenuta informalmente la notizia – afferma Ancisi – che la denuncia ha già prodotto la visita della capitaneria di porto a bordo delle draghe, più d’una sembra».

Ci sarebbe poi anche un video. Lo descrive Ancisi: «Viene filmata una draga in azione nell’avamporto che riversa i fanghi estratti dai fondali a neanche 50 metri dalla diga nord, a Porto Corsini, dove prima c’erano sette metri di acqua ed ora, si dice sul posto, ne sono rimasti appena tre o quattro. Sembrerebbe il massimo dello sporco inquinante, il niente dell’ecologico».

Il consigliere comunale presenta un question time al sindaco al fine di indagare se quanto esposto nella denuncia corrisponde a verità e come gli enti ed organismi pubblici rispettivamente competenti intendano agire per porre freno e sanzionare quanto di illecito ne fosse accertato.

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