Per contrastare gli infortuni (5 nell’ultimo anno in provincia), è stato siglato un protocollo che definisce le procedure coordinate
Saranno incentivati gli scambi informativi, i percorsi formativi integrati e comuni, i controlli ispettivi congiunti e coordinati per contrastare anche forme di lavoro nero, irregolare o caporalato, prevedendo anche segnalazioni alla guardia di finanza per la tutela della legalità. Ma ci saranno anche “premialità” per chi si adopera attivando interventi che rafforzano la tutela della sicurezza (il cosiddetto “bollino di garanzia”) o promuove “best practices”.
Negli uffici della prefettura viene istituito una cabina di regia e l’Osservatorio della Sicurezza, quali organismi di monitoraggio dei dati e di promozione di modelli formativi e campagne di sensibilizzazione. Tra i settori più sensibili, quello edile, agricolo, la logistica, gli appalti e quelli dove sono presenti alti rischi biomeccanici e cancerogeni.
«La necessità di condividere un Patto contro gli infortuni – ha commentato il prefetto Castrese De Rosa – mi era stata segnalata fin dal mio insediamento circa 5 mesi fa. Ne abbiamo discusso tanto in questo periodo e ora raccogliamo i frutti di questo intenso lavoro di concertazione che esalta la collaborazione interistituzionale e il clima costruttivo tra le parti. È un Patto che esprime la volontà di un intero territorio per contrastare più efficacemente la piaga degli infortuni sul lavoro. Lo abbiamo costruito insieme, partendo dal basso, raccogliendo le proposte ed i suggerimenti di tutti gli aderenti. È solo il primo passo, perché ora dovremo lavorare sodo, in sinergia, per mettere in pratica quello che abbiamo condiviso».