La ‘ndrangheta a Cervia: un 51enne in carcere, obbligo di dimora per moglie e figlio

Nel mirino dell’Antimafia in particolare la cessione di una pasticceria ai camorristi. Minacce mai denunciate

Palazzina Ndrangheta Cervia

La palazzina dove ha sede la pasticceria coinvolta nell’inchiesta

C’è anche una famiglia trapiantata a Cervia tra i 34 indagati accusati a vario titolo di associazione per delinquere, autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta, usura, lesione, minacce ed estorsione. Si tratta di un’inchiesta dell’Antimafia che ha fatto emergere nuove radici in Romagna della ‘ndrangheta calabrese.

In particolare è finito in manette, e poi in carcere, il 51enne Saverio Serra – considerato un “camorrista” del clan Mancuso -, originario di Vibo Valentia ma residente appunto a Cervia con la famiglia. È scattato invece l’obbligo di dimora nel comune per la moglie Annunziata Gramendola (figlia di un prestanome per il clan Mancuso) e il figlio Leoluca Serra.

A Cervia i Serra sono accusati in particolare di aver indotto un imprenditore locale a cedere ai camorristi una pasticceria con laboratorio in via Levico. Stando alla ricostruzione del giornalista Lorenzo Priviato – pubblicata con numerosi dettagli sul Carlino Ravenna in edicola oggi, 27 ottobre – sarebbero state diverse le minacce con metodi mafiosi nei confronti dell’imprenditore – che ci avrebbe rimesso quasi 300mila euro – e non solo. A finire nel mirino dei camorristi anche un manutentore e un incaricato dell’ufficiale giudiziario. Nessuno ha denunciato, per paura di ritorsioni.

Stessa sorte della pasticceria cervese – dove i dipendenti agli ordini del clan erano costretti a lavorare anche 12 ore al giorno, sottopagati, senza giorni di riposo e senza rispettare le condizioni di sicurezza – era toccata al Forno Imolese srl, con sede legale a Bagnacavallo.

RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
SAFARI RAVENNA BILLB 13 – 19 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24