La donna era stata condannata per aver contabilizzato in maniera illecita oltre 300mila euro
L’indagine penale era scaturita da un controllo sul lavoro sommerso e, quindi, da una più estesa verifica fiscale eseguita dalle Fiamme Gialle faentine da cui sono emerse una serie di irregolarità tra cui la contabilizzazione di 17 fatture passive emesse da un altro laboratorio cinese della provincia di Reggio Emilia, risultato però del tutto inesistente, in quanto chiuso ben 4 anni prima rispetto al periodo di riferimento.
L’indagata ha quindi deciso di patteggiare la pena, sospesa, a un anno di reclusione. Proposta accolta dal Gup del tribunale di Ravenna, che ha disposto anche la confisca per la successiva vendita dell’immobile, dove la donna abitava, del valore di 160.000 euro, già sottoposto a sequestro preventivo.