Una serie tv di true crime indaga su quattro omicidi avvenuti in Italia attraverso lo studio del linguaggio e del comportamento di chi è stato ritenuto colpevole in tribunale ma continua a proclamarsi innocente, anche a distanza di anni. Una delle quattro puntate da 80 minuti di Faking It – Bugie o verità è dedicata al delitto di Giulia Ballestri, la 36enne uccisa a Ravenna nel 2016: il 52enne marito Matteo Cagnoni è stato condannato all’ergastolo (sentenza definitiva). La puntata è andata in onda il 30 marzo su La9 e ora è disponibile on demand sulla piattaforma Discovery+.
Ogni puntata è condotta dal giornalista e storico inviato di Chi l’ha visto? Pino Rinaldi. Al suo fianco la profiler Margherita Carlini (psicoterapeuta e criminologa forense), il listener Felix B. Lecce (esperto in comunicazione forense) e il watcher Diego Ingrassia (esperto in analisi emotivo-comportamentale).

Oltre al delitto Ballestri, si parla di Avetrana, il paese del tarantino dove nel 2010 è stata uccisa la quindicenne Sarah Scazzi (la legge ha decretato che a ucciderla è stata Sabrina Misseri, sua cugina, con la complicità di Cosima Serrano, sua zia). Poi la coppia di fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanzo, uccisi a Pordenone nel 2015, per cui è stato riconosciuto colpevole l’ex coinquilino di lui Giosuè Ruotolo. Per l’omicidio dell’artigiano emiliano Dino Reatti, brutalmente ucciso nel 2012, è in carcere la moglie Sonia Bracciale che però continua a negare di essere la mandante.
In ogni puntata Rinaldi tiene le fila della narrazione con la cronaca dettagliata della vicenda, mentre i tre esperti si concentrano sull’analisi di interviste, testimonianze, intercettazioni ambientali e fotogrammi che riprendono i colpevoli, per studiare il linguaggio verbale e non verbale, la postura, le espressioni, la gestualità dell’omicida e confermare, anche grazie a questa lettura inedita dei fatti, le risultanze processuali.