Nuovo sbarco di migranti: la metà dei 69 viene dal Sudan dove è esplosa la guerra

Una nave della ong Sos Humanity è attesa al porto di Ravenna per le 8.30 del 25 aprile 2023 con le persone soccorse 5 giorni prima nel Mediterraneo. A bordo 20 minorenni non accompagnati e una sola donna. La Regione ribadisce il proprio impegno per l’assistenza ma chiede al Governo Meloni un piano che non mandi navi così distanti dai luoghi di emergenza

FnaSBSLXEAEYVqRQuasi la metà dei 69 migranti a bordo della nave Humanity 1 della ong Sos Humanity attesa a Ravenna per domani, 25 aprile, proviene dal Sudan, probabilmente in fuga dal conflitto esploso il 15 aprile nella capitale Khartoum fra l’esercito regolare e il gruppo paramilitare delle Rapid support forces (Rsa). Gli altri migranti provengono da Nigeria, Eritrea, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal, Sud Sudan e Togo. Lo rende noto la Regione Emilia-Romagna.

L’attracco alla banchina del terminal crociere a Porto Corsini è confermato per le 8.30 del 25 aprile, quindi dopo cinque giorni di navigazione dal salvataggio in mare avvenuto nella notte tra il 19 e il 20 aprile al largo delle coste libiche. Si tratta del terzo arrivo di una nave ong a Ravenna dopo i due precedenti, in entrambi i casi della Ocean Viking: il 31 dicembre scorso, con 113 migranti di cui 34 minori, e il successivo 18 febbraio, in cui arrivarono 84 persone (58 minori).

La distribuzione dei migranti sbarcati a Ravenna dalla nave Humanity 1

Fkb3VaJWAAI3jn8Come comunicato dalla prefettura di Ravenna, che riporta le notizie ricevute dall’equipaggio a bordo (in fondo alla pagina un breve video che spiega la situazione sulla nave), il gruppo soccorso dalla Humanity 1 è composto da venti minori non accompagnati, che resteranno temporaneamente nelle strutture in provincia, e 49 adulti (sotto i 40 anni) tra cui una sola donna che verranno così distribuiti in regione: 12 accolti a Bologna, 10 a Modena, 6 a Reggio Emilia, 5 a Forlì-Cesena e altrettanti a Parma, 4 a Ferrara, 4 a Rimini e 3 a Piacenza. A Ravenna resteranno anche quelli che dovessero aver bisogno di ricovero ospedaliero. Le condizioni di salute verranno attentamente valutate al momento dello sbarco, anche se a bordo viene effettuata una prima visita e si verificherà se ci sono casi di infezione da Covid-19 o persone affette da altre patologie.

Sbarchi migranti, la Regione critica il governo Meloni: «Serve un piano di programmazione»

L’assessore regionale al Welfare, Igor Taruffi, in costante contatto col presidente Stefano Bonaccini, nel tardo pomeriggio di oggi, 24 aprile, sarà a Ravenna per una verifica della macchina organizzativa: «L’Emilia-Romagna fa la sua parte per persone che fuggono dalla povertà e da situazioni drammatiche, spesso di guerra, confermando la sua vocazione di solidarietà e accoglienza. Di nuovo, però, registriamo l’assegnazione di un porto di sbarco lontano giorni e giorni di navigazione dal punto di salvataggio, e l’assenza di un piano di gestione sia degli sbarchi sia dell’accoglienza da parte del Governo. Ribadiamo di essere pronti a fare la nostra parte e a confrontarci con l’Esecutivo, che deve però uscire da una logica solo emergenziale, senza alcuna programmazione, con i Comuni e i territori spesso lasciati soli».

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