Il meteorologo: «Mai state piogge di questa portata in 24 ore da almeno 73 anni»

Randi di Emilia-Romagna-Meteo e vicepresidente nazionale Ampro mostra i dati degli accumuli del 2 maggio a Casola Valsenio e San Cassiano sul Lamone, sulle colline ravennati

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La zona artigianale di Bagnacavallo nei pressi di Borgo Stecchi alle 6 del 4 maggio 2023. La Sp 253 chiusa al traffico per allagamento (foto di Robert Gavrelescu)

Le precipitazioni sul territorio ravennate nelle 24 ore del 2 maggio non hanno precedenti, a livello di accumulo, da almeno 70 anni. È il concetto espresso da Pierluigi Randi, originario di Alfonsine e meteorologo professionista, vice presidente nazionale dell’Ampro, associazione meteorologi professionisti. Randi collabora con Emilia-Romagna Meteo, un portale che diffonde dati raccolti da circa 400 stazioni Arpae e private, in un post su Facebook stamani ha provato a mettere in fila alcuni dati con il supporto di grafici «per sgombrare il campo dagli equivoci, almeno sulla parte meteo».

Il problema più grosso per quello che è accaduto in pianura deriva dalle precipitazioni accumulate sui primi rilievi: «È da lì che è scesa a valle l’enorme mole di acqua che ha ingrossato rapidamente fiumi e torrenti». Randi prende in considerazione i dati di Casola Valsenio e San Cassiano sul Lamone (area collinare ravennate) con riferimento alle precipitazioni nelle 24 ore del 2 maggio: «A Casola Valsenio 172,4 mm, a San Cassiano sul Lamone 165,2 mm. Messi a confronto con i dati a partire dal 1950, non si trovano numeri superiori per le precipitazioni massime giornaliere non solo per il mese di maggio, ma per tutti i 12 mesi. Soglia base di 80 mm/giorno».

Randi lascia da parte le polemiche sulla gestione e manutenzione del territorio, «che non mi competono», per concentrarsi sul profilo meteorologico/climatologico: «Si è trattato di un evento estremo senza ombra di dubbio, per il clima della zona, e di questo occorre tenere conto. Insomma, è piovuto davvero tanto, anzi troppo».

Il post su Facebook si chiude con un consiglio per quelli che, spesso in queste circostanze, si affidano alla memoria con commenti del tipo “Quando ero giovane pioveva anche più forte e non succedevano queste cose”: «I ricordi della nostra memoria valgono poco – dice Randi –, poichè la memoria umana è labile; per questo i dati vengono raccolti e archiviati onde rispolverarli alla bisogna».

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