Il lago da pesca ha limitato l’alluvione ma ora va svuotato: «E i pesci rischiano»

L’invaso Meeple è in una ex cava alle porte del paese e ha rallentato la piena del Lamone: l’acqua è salita di 7 metri, coprendo fino ai tetti delle strutture. La gestione è cambiata tre anni fa: «Abbiamo perso tutti gli investimenti, decine di migliaia di euro». Lanciata una raccolta fondi per ripartire

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Il lago Meeple a Bagnacavallo nelle foto aeree realizzate da Robert Gavrelescu

La parte di Bagnacavallo finita sott’acqua per la rottura del Lamone sarebbe stata molto più estesa se non ci fosse stato il lago da pesca sportiva Meeple. Lo specchio d’acqua è alla periferia del paese, nella direzione di provenienza della piena, sul fondo della conca di una ex cava con un dislivello di diversi metri rispetto al piano campagna. Basti pensare che l’acqua ha coperto fino ai tetti le strutture a piano terra che ospitavano gli uffici, il bar, la cucina, i ripostigli. In condizioni normali il lago occupa una superficie di circa 1,5 ettari e ha una profondità di circa tre metri. Il 4 maggio si erano aggiunti altri sette metri e la superficie era quasi triplicata.

Una situazione simile a quella vissuta anche dall’altro lago da pesca sportiva di Bagnacavallo, a poca distanza dal Meeple: anche il San Gervasio, di dimensioni maggiori, è stato sommerso da migliaia di metri cubi di acqua. Entrambe le realtà sono in pesante difficoltà.

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Il lago Meeple a Bagnacavallo nelle foto aeree realizzate da Robert Gavrelescu

Per rimettere in piedi l’attività non basta attendere il deflusso come nel resto dei campi, ma bisogna sollevare migliaia di metri cubi di acqua dall’invaso.

«La protezione civile e il Consorzio di bonifica hanno messo in funzione le pompe idrovore a cominciare dal 6 maggio – raccontano Alessandro Dardozzi e Sofia Landi, gestori del Meeple Lake –. L’acqua viene spinta in un fossato e stimiamo che serva una settimana per avere un livello adeguato per capire davvero che danni abbiamo subito». Ma le piogge di ieri, 10 maggio, potrebbero aver allungato i tempi, anche perché è stato necessario rallentare il pompaggio per non sovraccaricare i fossati di scolo.

La gestione Dardozzi-Landi è cominciata nel 2020 cambiando nome e dando nuovo slancio allo storico lago La Sorgente. «La pesca è sempre stata la mia passione – racconta il 42enne Dardozzi – e una decina di anni fa avevo gestito un laghetto a Milano Marittima. Tre anni fa ho deciso di riprovarci». E il Meeple è diventato un po’ alla volta una piccola oasi verde frequentata non solo dagli appassionati di pesca: «Siamo vicini alle case, abbiamo un bar nel verde, abbiamo bonificato la zona togliendo piante malate e piantandone un centinaio di nuove proprio negli ultimi mesi. Ora è tutto lavoro buttato. Nel tempo avevamo anche rifatto un po’ alla volta diversi tratti di argine ma in che condizioni sono è difficile dirlo perché l’acqua che entrava li avrà sicuramente danneggiati».

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Il lago Meeple a Bagnacavallo nelle foto aeree realizzate da Robert Gavrelescu

Fare una stima dei danni è al momento ancora prematuro. Ma si può pensare a quanti investimenti fatti in tre anni: «Ad esempio il trattorino per tagliare l’erba costa tremila euro. Poi c’è la motosega. E poi la cucina del bar, la sala relax, gli attrezzi. Parliamo sicuramente di diverse decine di migliaia di euro». E poi c’è il mancato incasso per il periodo di chiusura forzata: «Puntiamo a riaprire fra due mesi, ma forse siamo solo ottimisti». Intanto è stata avviata anche una raccolta fondi online e tanti stano contribuendo. Sofia si commuove al telefono quando ne parla: «È una cosa che ci spinge a fare di tutto per tornare prima possibile».

Sotto a quell’acqua melmosa, oltre agli apparecchi danneggiati, c’è il vero capitale di Meeple: tonnellate di pesce. «Per fortuna pare che l’acqua arrivata non fosse particolarmente inquinata perché non c’è stata moria di pesci. Quella sarebbe davvero la fine per la nostra attività perché in tre anni siamo riusciti a immettere nel lago tante specie di pesci con l’assistenza di un ittiologo specializzato di Cesena. Abbiamo fatto un’operazione di tutela delle specie, abbiamo avuto tante nuove nascite». Nel frattempo però il Meeple offre rifugio a qualunque pesce in difficoltà, soprattutto quelli usciti dal fiume e finiti nei fossi o per le strade alluvionate: «C’è gente che si trova pesci in giardino. Noi stessi andiamo in giro per Bagnacavallo con l’aiuto di alcuni ragazzi che venivano a pescare per recuperare i pesci che restano bloccati nei fossati. Li portiamo tutti al lago e poi si vedrà».

Ci sarà da darsi da fare anche per contrastare episodi di bracconaggio che già si sono verificati: «Abbiamo visto gente che riempiva cassette di pesce rimasti nell’acqua bassa e le caricavano in auto. A poca distanza dal nostro lago c’è un parco pubblico che fa da cassa di espansione: ora è pieno di acqua e quando verrà svuotato ci sarà sicuramente molto pesce sul fondo. Ci vorrà la sorveglianza delle guardie venatorie per evitare l’assalto».

Qui sotto un video girato dai gestori nelle ore in cui l’acqua ha cominciato a entrare nell’invaso.

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