Danneggiata dalla fuoriuscita del fiume, la casa di un 93enne ora è da demolire

Addio all’ex mulino di San Lorenzo: in parte era crollato il 17 maggio sotto la spinta della piena e ora impediva la ricostruzione dell’argine del Santerno. Il figlio del proprietario è l’attore Gianni Parmiani: su Facebook il ricordo commosso della casa dove è cresciuto

Mulino Parmiani 2

La rottura nell’argine del Santerno tra Ca’ di Lugo e San Lorenzo ha causato il crollo parziale di un edificio, l’unico caso in provincia per l’alluvione. Si tratta dell’ex mulino della famiglia Parmiani

La prefettura di Ravenna ha disposto la demolizione di ciò che rimane dell’ex mulino a San Lorenzo di Lugo, dove abitava un il proprietario 93enne, dopo che una parte è crollata il 17 maggio sotto la forza della piena del fiume Santerno fuoriuscita da una rottura dell’argine proprio a ridosso dell’edificio. È l’unica struttura in provincia che è stata seriamente danneggiata nel disastro di questi giorni. Non ci sono stati feriti: il 93enne aveva già lasciato l’immobile.

Il figlio del proprietario è Gianni Parmiani, attore noto in Bassa Romagna, che su Facebook ha raccontato la reazione del genitore alla notizia dell’abbattimento: «Ha tirato un sospiro e ha voluto vedere il video della drammatica rotta dell’argine e quello della sua casa distrutta. Senza versare una lacrima, ha detto soltanto: “No, non ho perso tutto. Sono qui con voi. E questo è tutto”».

Tanta la tristezza nel dovere accettare l’abbattimento di quella che è stata la casa di famiglia in cui l’attore è cresciuto. «Mio padre, mio fratello ed io avevamo sperato di riuscire a recuperare qualcosa dalla nostra abitazione sventrata dalla violenza di migliaia di metri cubi di acqua, ma ci è stato comunicato che non era possibile salvare ciò che era restato del corpo di fabbrica rimasto in piedi, perché l’argine doveva essere ripristinato al più presto e la casa/ex mulino ne impediva la ricostruzione e non permetteva il necessario e più efficace rafforzamento».

Parmiani ringrazia il sindaco di Lugo, Davide Ranalli, per avergli fatto avere la possibilità di andare a rivedere la casa per l’ultima volta: «Un breve e doloroso sopralluogo. Vedere da lontano mobili che contengono ricordi preziosi e non poterli recuperare è stato straziante. Sapevo esattamente che cosa c’era là, e laggiù in fondo, e dietro quella parete; vedevo quadri e oggetti da sempre conosciuti, la libreria… le macine in pietra, la tramoggia… Le cose che non vedevo le immaginavo».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24