Maschera da wrestling per nascondersi mentre abbandona rifiuti, ma si vede la targa

Nel 2023 finora 252 violazioni accertate nel Ravennate, l’anno scorso erano state 503. Sanzione minima da 200 euro, che diventano 600 se ci sono materiali pericolosi

rifiuti abbandonati

Sapendo che quei cassonetti dell’immondizia erano sorvegliati da una fototrappola, lo strumento in dotazione alla polizia locale che scatta foto quando rileva movimenti per immortalare abbandoni illeciti di rifiuti, ha pensato di indossare una maschera da lottatore di wrestling per coprirsi il volto e ingannare l’occhio elettronico. Ma non ha pensato di mascherare la targa dell’auto guidata per arrivare sul posto e gettare la spazzatura. Convocato dai vigili urbani, l’uomo non ha potuto fare altro che ammettere. È successo qualche settimana fa a Lido di Savio ed è una delle 252 violazioni accertate finora nel 2023 per rifiuti abbandonati nel comune di Ravenna (altre 35 sanzioni sono arrivate con accertamenti diretti della Municipale). L’anno scorso in totale le multe erano state 503 (e 76 accertamenti diretti).

Il comandante della polizia locale, Andrea Giacomini, spiega l’at- tività di controllo: «La prima competenza è delle Gev, le guardie ecologiche volontarie, che hanno una funzione assegnata dalla Regione ma si tratta di un primo accertamento soft. In parallelo noi manteniamo un presidio sul territorio nei punti più sensibili. Abbiamo dieci fototrappole che posizioniamo a rotazione in 40 postazioni. E poi cerchiamo di verificare tutte le segnalazioni dei cittadini che hanno vari gradi di gravità: c’è chi lamenta una semplice cartaccia e chi invece segnala discariche di ingombranti e elettrodomestici. Lido Adriano e zona Gulli-Darsena sono le zone con più problematiche».

Giacomini però invita a fare una distinzione nella condotta illecita: «C’è chi lo fa per scarso senso civico, ma c’è anche chi vorrebbe fare le cose correttamente ma trova il cassonetto pieno perché la raccolta non è stata fatta correttamente e allora difficilmente si porta il sacchetto a casa, anche se dovrebbe farlo. Solitamente si tratta di privati cittadini, è più raro che sia fatto da aziende».

Per chi viene sorpreso c’è una sanzione minima da 200 euro che diventa da 600 in caso di rifiuti pericolosi. Per la prima si può fare ricorso al sindaco, per la seconda al presidente della Provincia.

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