Non si farà la commemorazione del gerarca fascista Muti: troppe spese per le querele

L’iniziativa organizzata da una quindicina di anni dall’associazione degli Arditi d’Italia si sarebbe dovuta tenere il 27 agosto al cimitero di Ravenna

CERIMONIA ETTORE MUTI AL CIMITERO DI RAVENNA 2020La cerimonia pubblica di commemorazione della morte del gerarca fascista Ettore Muti quest’anno non si farà. L’interruzione dell’iniziativa che si ripete da una quindicina di anni con l’organizzazione dall’Anai (associazione nazionale arditi d’Italia) arriva nell’ottantesimo anniversario della morte del ravennate, esponente del partito fascista di cui fu anche segretario per una breve parentesi. Sarebbe stato oggi, 27 agosto, la domenica più vicina alla data del decesso che risale al 23 agosto 1943, il giorno per l’iniziativa nei pressi del cimitero cittadino (dove la salma non è più sepolta da alcuni anni).

È il quotidiano Il Resto del Carlino a ricostruire la vicenda riportando le parole di Mirco Santarelli, organizzatore in passato del ritrovo in qualità di ex responsabile dell’Anai: questioni burocratiche e spese legali relative a querele, esposti e multe rendevano l’iniziativa annuale un costo di qualche migliaia di euro. Puntualmente infatti ogni anno arrivava l’esposto della Consulta provinciale antifascista. Finora in tribunale è sempre stato archiviato tutto (resta pendente solo un caso), ma affrontare le accuse ha comunque richiesto delle spese.

Il ricordo di Muti dovrebbe diventare un momento ancora collettivo ma in un’area privata. Lo dice lo stesso Santarelli al quotidiano Corriere di Romagna: «Abbiamo deciso di ritrovarci in un’importante area privata a Ravenna, che voglio mantenere segreta. Saremo sempre gli stessi». L’intenzione è di organizzare convegni su Muti per il 2024.

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