La prognosi iniziale è di 40 giorni: potrebbe essere stata la recinzione di un cantiere ad attutire la caduta. Morti invece la figlia e il cagnolino che la donna ha portato con sé. Era seguita dal Centro di salute mentale e ultimamente soffriva molto per le vicende legate a burocrazia e crediti del Superbonus
Una vicina che abita al piano di sotto ha poi raccontato agli investigatori di aver sentito un rumore sui ponteggi e la voce di una bambina che diceva “No, mamma” ma non ha potuto immaginare cosa stava per accadere. Sono stati alcuni operai del cantiere a dare l’allarme per primi quando hanno sentito il tonfo dei corpi, un rumore udito anche da altre persone nella palazzina di fronte.
La 41enne è laureata in Ingegneria civile. In passato ha dato ripetizioni private e aveva avuto qualche incarico come supplente. In questo periodo non stava lavorando, ma si stava dedicando alla preparazione di un concorso in ambito scolastico.
L’appartamento apparteneva in precedenza al padre del marito che poi, più di dieci anni fa, lo aveva lasciato al figlio e alla nuora. Di recente però la coppia aveva acquistato una nuova casa indipendente che stavano ristrutturando grazie al Superbonus 110 sotto la supervisione del padre della donna che è ingegnere. Le difficoltà delle pratiche burocratiche e alcuni problemi legati alle cessioni del credito – con il timore di un pesante indebitamento – erano uno dei motivi che ultimamente stavano aumentando lo stato di angoscia della 41enne che era seguita dal Centro di salute mentale dell’Ausl da una decina di anni.
Il lungo post pubblicato dalla donna su Facebook circa un’ora prima di lanciarsi fa riferimento, in maniera confusa, a problematiche familiari in particolare nel rapporto con il padre. Alcuni anni fa la coppia era stata ascoltata in questura proprio su questo aspetto e le sarebbero state date le informazioni necessarie per eventuali azioni a sua tutela. Non risultano denunce presentate.