La Classense si arricchisce con l’incunabolo del ravennate Pietro Tomai Seguici su Telegram e resta aggiornato Si tratta della prima edizione dell’influente volume di mnemotecnica del Rinascimento La biblioteca Classense di Ravenna arricchisce il suo patrimonio con l’opera Phoenix seu De artificiosa memoria del giurista e poeta ravennate Pietro Tomai, incunabolo stampato a Venezia nel 1491 da Bernardinus de Choris. Questo volume è la prima edizione della più influente opera di mnemotecnica del Rinascimento, ristampata e tradotta molte volte. Ad essa hanno attinto tutti i maggiori trattatisti posteriori, da Johannes Romberch a Cosma Rosselli. Ancora alla fine del Cinquecento Giordano Bruno mostrava di tenerla in gran conto. Oltre ad essere la prima edizione incunabola dell’opera di Pietro Tomai, un altro elemento unico dell’opera è quello di avere, alla fine del testo del trattato, un ulteriore fascicolo contenente disegni e la copia parziale della lettera di Francesco Petrarca a Giovanni Dondi dell’Orologio del 1370. Da un primo esame dell’apparato iconografico manoscritto, le immagini realizzate sulle carte dell’ultimo fascicolo costituiscono la resa grafica di alcune delle conclusioni del trattato, costituendo di fatto un’integrazione del testo con ampi particolari. Il patrimonio della Classense ben documenta la lunga fortuna del Phoenix: sono infatti presenti quattro esemplari delle edizioni del 1533, 1541, 1565 e 1600, a testimonianza di un sicuro interesse per l’opera e per il suo autore, che si rese celebre per le sue imprese mnemoniche. «L’acquisizione di questo prezioso incunabolo – afferma l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – manifesta e rilancia l’attenzione della nostra biblioteca per la tutela e la valorizzazione delle testimonianze storico-bibliografiche, nel solco della sua antica missione». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... La testa mummificata del brigante Gagì racconta a teatro la Ravenna dell'Ottocento A teatro la presentazione del dossier di candidatura di Lugo a capitale del libro D'Amicis e la storia del nipote di Hitler per la chiusura de “Il tempo ritrovato” Seguici su Telegram e resta aggiornato