Il presidente sminuisce i manufatti dell’ex Sarom perché non sono piramidi ma l’ente pubblico che rappresenta ha ricevuto quasi 300mila euro per progetti di valorizzazione del patrimonio storico degli scali
Il presidente di Ap, Daniele Rossi, ha liquidato le torri Hamon con facilità, sminuendone il valore perché non paragonabili alle piramidi d’Egitto. Ma sul sito dell’ente di via Antico Squero si trova la comunicazione datata agosto 2023 riguardante la partecipazione di Ap nel progetto Remember: «Consentirà di realizzare percorsi turistici e interventi di valorizzazione del patrimonio storico e monumentale, che saranno parte di una strategia di promozione congiunta che avrà come target primario le compagnie di crociera. Il progetto ha una forte dimensione innovativa in quanto porterà anche alla realizzazione di 8 “musei virtuali”: nei porti di Ancona, Ravenna, Venezia, Trieste, Fiume, Zara, Spalato, Dubrovnik saranno realizzati interventi volti a virtualizzare e rendere interattivo il patrimonio monumentale e di conoscenze di ciascun porto».
E il museo virtuale del porto di Ravenna ha anche una sezione virtuale dedicata alle torri Hamon.
Basta poi andare sul sito internet dedicato proprio al progetto Remember e addirittura in home page c’è un video emozionale con immagini del film “Deserto rosso”. Di più: c’è anche una sezione dedicata alle torri Hamon. Che recita così: «Famosissime per la loro comparsa nel film Deserto Rosso, sono diventate simbolo della storia industriale del porto di Ravenna. Volute da Attilio Monti per la sua Società Anonima Raffinazione Olii Minerali, sono rimaste in attività fino al 1981, anno in cui lo stabilimento chiuse i battenti. Ma ancora oggi le torri svettano sul Canale Candiano, in attesa di scoprire il loro destino». Un destino che stanno scoprendo in queste ore: diventare macerie, con buona pace della memoria.