Eni: «Tre mesi per demolire le torri Hamon, lavoro connesso al parco fotovoltaico»

Gru al lavoro nell’area dell’ex raffineria Sarom per abbattere le torri di raffreddamento la cui forma iperboloide è stata resa celebre dal film Deserto Rosso

Le operazioni di demolizione delle torri Hamon nell'area ex Sarom a Ravenna (foto Andrea Garavini)Proseguono senza sosta i lavori per la demolizione delle ultime due torri Hamon rimaste nell’area dell’ex raffineria Sarom a Ravenna, in un lotto di alcune decine di ettari compreso tra il canale Candiano e via Trieste, e Eni fa sapere che ci vorranno circa tre mesi per completare l’abbattimento delle due torri di raffreddamento innalzate negli anni Cinquanta. Come noto, Eni è proprietaria dell’area ma è già definita la cessione per 6,4 milioni di euro all’Autorità portuale che realizzerà un parco fotovoltaico in quell’area.

La stessa Eni, infatti, conferma che l’abbattimento in corso «è connesso alla realizzazione del progetto, più volte annunciato da Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro settentrionale, di un parco fotovoltaico per la produzione di energie rinnovabili».

Nel 2024 ricorre il 60esimo anniversario dell’uscita del filmDeserto Rosso” di Michelangelo Antonioni che ha reso immortale la sagoma iperboloide delle torri Hamon. Per la precisione però le due che oggi sono oggetto di abbattimento non furono riprese nel film. Tutte le riprese del film che riguardano la zona industriale furono fatte in via Baiona, sulla sponda sinistra del Candiano, dove erano presenti altre torri di raffreddamento che nel frattempo sono già state abbattute.

Hamon è il cognome di due fratelli ingegneri francesi, Achille e Fernand, che all’inizio del XX secolo inventarono quel tipo di struttura per le torri di raffreddamento che servivano all’attività mineraria e dell’industria pesante.

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