sabato
05 Luglio 2025
CODICE DELLA STRADA

Autovelox non omologati, annullati tre verbali a una donna ravennate

Dopo la decisione del giudice di pace, Ancisi (Lista per Ravenna) chiede di rimuovere le strutture

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Dopo l’annullamento, da parte del giudice di pace, di tre multe inflitte a una cittadina ravennate, Lista per Ravenna torna a chiedere la sospensione degli autovelox non omologati. A intervenire sul tema è il consigliere comunale Alvaro Ancisi, che ricorda di avere presentato un ordine del giorno lo scorso 2 maggio. Quest’anno le contravvenzioni prodotte dagli autovelox fissi situati nel territorio comunale sono state oltre 100 mila, quasi il doppio rispetto al 2023, anche a causa dell’installazione di due nuove strutture in via Reale a Mezzano e in via Bellucci in città.

«Questo “proficuo” risultato giustifica che la giunta de Pascale abbia previsto, nel bilancio comunale del 2025, lo stesso incasso del 2024 per le “attività di controllo e di repressione delle irregolarità”, all’incirca 13 milioni e 350 mila euro», sottolinea Ancisi. «Come se la Cassazione, organo massimo della giustizia italiana, non avesse stabilito, con ordinanza del 18 aprile 2024, che gli accertamenti eseguiti con autovelox e velobox privi di omologazione, compresi tutti quelli del Comune di Ravenna, sono fuori legge e le contravvenzioni che ne derivano illegittime».

Ancisi rende nota la storia di una cittadina ravennate, che aveva scritto a Lista per Ravenna per chiedere consiglio su come presentare ricorso contro tre verbali di contravvenzione ricevuti, di cui due dal Comune di Ravenna con l’autovelox di Mezzano e uno dal Comune di Alfonsine. La lista civica aveva assistito la signora nella presentazione del ricorso al giudice di pace di Ravenna, che lo scorso 8 e 9 dicembre le ha dato ragione, annullando i tre verbali di contravvenzione.

Conclude Ancisi: «Pur essendo stato bocciato il nostro ordine del giorno per sospendere l’attività dei velox non omologati, insistiamo almeno sull’altra nostra proposta, secondo cui l’iniziativa dei cittadini può anche esercitarsi, più semplicemente per entrambe le parti, attraverso una richiesta, rivolta al Comune stesso, di annullamento in autotutela dei verbali in questione, con obbligo (secondo la circolare del ministero dell’interno n. 66/1995) che gli atti siano trasmessi al prefetto perché proceda al loro annullamento. È ormai evidente che ognuno, in caso di non accoglimento della sua richiesta, può anche sollevare denuncia per omissione di atto d’ufficio. Insomma, se il Comune non vuole in via generalizzata sospendere l’attività dei velox finché non saranno omologati, quanto meno eviti che i cittadini debbano ricorrere in tribunale per avere lo stesso risultato invocato, sottraendo tempo ai suoi uffici, ma pure a quelli dell’amministrazione comunale, rinunciando anche a infierire con chi chiede solo la legge sia rispettata».

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