lunedì
23 Giugno 2025
l'omicidio

«Mi manca l’aria», lo straziante messaggio della mamma del 38enne ucciso in Colombia

È ancora un mistero la morte di Alessandro Coatti, il cui cadavere è stato ritrovato smembrato

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Alessandro Coatti Mamma Sandra Lovato
Sandra Lovato con il figlio Alessandro Coatti in una foto postata sui social

«Mi manchi da morire, mi manca l’aria per respirare, mi manchi tantissimo». È straziante il messaggio consegnato ai social da Sandra Lovato, la madre di Alessandro Coatti, il 38enne biologo molecolare il cui cadavere è stato ritrovato smembrato in Colombia. La famiglia vive ancora a Longastrino, nella frazione del comune di Alfonsine, dove Alessandro era cresciuto, prima di trasferirsi a Londra dopo la laurea alla Normale di Pisa.

Quella del suo omicidio resta una vicenda tutta da decifrare e sui cui sono al lavoro anche i magistrati di Roma. Al momento le ipotesi sono ancora tutte al vaglio degli inquirenti colombiani, compresa l’azione di gruppi armati paramilitari, mentre sembrano da escludersi legami con i narcos e la criminalità. Per gli esperti la “firma” sul tipo di omicidio porterebbe ai gruppi armati e in particolare al Clan del Golfo e le Autodefensas Conquistadores de la Sierra. Chi indaga sta cercando di mettere in fila tutti i tasselli: il 38enne si trovava in Colombia, a Santa Marta, una città di mezzo milione di abitanti affacciata sul mar dei Caraibi, per trascorrere una vacanza studio.

Secondo quanto accertato, il 3 aprile, Coatti ha lasciato il suo hotel in taxi sparendo nel nulla. Dopo tre giorni il corpo del ricercatore è stato trovato smembrato in tre luoghi diversi. La testa, le braccia e i piedi sono stati trovati domenica da un gruppo di bambini, in una valigia, nei pressi dello stadio locale, mentre altri resti sono stati individuati in altre due zona della città. Dopo l’accertamento sull’identità e dopo avere informato l’ambasciatore italiano a Bogotà sono scattate le indagini. Un delitto che ha le caratteristiche del rebus anche per la polizia locale, caso atipico nella regione. Non ci sarebbero elementi sul movente legato al traffico di droga o di criminalità organizzata. Gli inquirenti sono al lavoro sui tabulati telefonici e sugli ultimi movimenti bancari di Coatti. Passate al setaccio anche le telecamere di sicurezza presenti nelle zone del ritrovamento del corpo.

L’obiettivo è ricostruire il percorso compiuto dal 38enne per verificare se l’uomo è stato vittima di una trappola o se si sia trovato involontariamente in una situazione pericolosa. Un testimone, citato da un giornale locale, afferma che il ricercatore aveva fatto escursioni per godersi i paesaggi della regione e aveva chiesto informazioni sugli itinerari per raggiungere una località considerata la capitale ecologica della Sierra Nevada. (fonte Ansa.it)

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