martedì
24 Giugno 2025
ambiente

Il blitz di Greenpeace contro il rigassificatore: striscioni e proteste verso Trump e Meloni

La nave Arctic Sunrise, impegnata nel tour europeo per contrastare l'utilizzo di gas fossile, ha fatto tappa anche a Ravenna

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La nave Arctic Sunrise di Greenpeace, attualmente impegnata nel tour europeo attraverso il mediterraneo “Stop fossil gas”, ha fatto tappa anche a Ravenna.
L’obiettivo dell’associazione è quello di accendere un dibattito pubblico sul sistema energetico europeo, mettendo in discussione la dipendenza dal gas fossile: proprio per questo gli attivisti e le attiviste di Greenpeace, a bordo della nave Arctic Sunrise, hanno raggiunto con dei gommoni il nuovo terminale FSRU di Ravenna e hanno appeso alla nave rigassificatrice Bw Singapore un grande striscione con il messaggio “Burn, baby, burn” (brucia, bellezza, brucia), che fa il verso al mantra del presidente Trump “Drill, baby, drill” (trivella, bellezza, trivella). La segnalazione è arrivata nella mattinata di oggi, 24 giugno, corredata da foto e video.

Contemporaneamente, un altro gruppo di attivisti in kayak ha protestato di fronte alla nave rigassificatrice con il noto meme raffigurante un cartello stradale con le due scelte che i leader europei possono fare in campo energetico: andare verso l’inferno climatico alimentato dal gas o garantire un futuro senza fonti fossili basato sulla transizione energetica.

«Nonostante le temperature record e gli eventi meteo estremi sempre più frequenti anche in Italia, il governo Meloni continua a puntare sul gas fossile e a sabotare la transizione energetica che permetterebbe di salvarci dall’inferno climatico» – dichiara Federico Spadini, campaigner clima di Greenpeace Italia – Dopo essere stata dipendente per anni dal gas russo di Putin, ora l’alleanza con gli Stati Uniti mette il nostro futuro energetico nelle mani di Trump, intrappolando il nostro Paese in una pericolosa dipendenza dal gas che alimenta la crisi climatica, trasforma il pianeta in un forno e fa lievitare le bollette energetiche, come successo negli ultimi inverni».

L’azione di Greenpeace prende di mira il recente impegno dell’Italia ad aumentare le importazioni di GNL (gas naturale liquefatto) dagli Stati Uniti. L’Italia è il quarto Paese importatore di GNL in Europa, con Qatar e Usa come principali fornitori. Nonostante la domanda italiana di gas sia scesa del 19% fra 2021 e il 2024 e l’import nazionale di GNL sia diminuito del 12% lo scorso anno, il governo Meloni continua a investire su una rete sovradimensionata di infrastrutture fossili come il nuovo rigassificatore di Ravenna, costato ben più del miliardo di euro che era stato preventivato. L’infrastruttura è stata inaugurata solo poche settimane fa e ha ricevuto il primo carico commerciale di GNL lo scorso 11 giugno, proprio dagli Stati Uniti, mentre il secondo carico statunitense è previsto per domani, 25 giugno.

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