mercoledì
16 Luglio 2025
Caos in centro

Il padre del 17enne accoltellato minaccia l’aggressore: «So chi è, se lo trovo ci saranno conseguenze»

Un 48enne ingegnere si sfoga su Facebook. Poche ore prima del ferimento aveva lanciato un appello per bloccare il prossimo sbarco di una nave di migranti

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Il padre del minorenne ferito da una coltellata in una lite in strada avvenuta in centro a Ravenna nella tarda serata di ieri, 15 luglio, minaccia il giovane che impugnava la lama: «Ho foto e so dove risiede, se lo trovo ci saranno gravissime conseguenze». L’uomo, un ingegnere di 48 anni di cui non riportiamo il nome a tutela dell’anonimato del figlio 17enne, ha lanciato i suoi propositi con un post su Facebook pubblicato stamani sul suo profilo personale visibile a tutti e chiama in causa questore e prefetto, quasi a volerli rendere responsabili di eventuali ritorsioni: «Portate via da Ravenna il delinquente, diversamente non sarò stato io ad essere costretto a dovermi fare giustizia privata, ma sarete stati voi a non avercela garantita».

Il figlio non è in pericolo di vita: ha riportato una ferita superficiale alla schiena che ha richiesto 4 punti di sutura. L’aggressore, secondo la versione riportata dal genitore della vittima sui social network, sarebbe un 17enne di origini nordafricane, amico di un terzo ragazzino che avrebbe insultato la sorella 15enne del giovane che poi è stato ferito. Da quegli insulti sarebbe nata la questione poi degenerata. «Da buon fratello maggiore l’ha difesa e si è preso una coltellata. Quanto altro ancora dovremo andare avanti così? Ringrazio la polizia per averlo preso subito. Ribadisco loro il consiglio di tenerli dentro, ma so che così non sarà, e non dipenderà da loro». Sotto al post alcune decine di commenti: dagli inviti a non perdere la testa fino a chi si mette a disposizione per eventuali missioni punitive non meglio specificate.

Il 17enne sospettato di essere l’aggressore è stato fermato dalle volanti della polizia poco dopo i fatti. Dalla questura si apprende ha precedenti e addosso aveva anche 11 grammi di hashish. È stato denunciato e accompagnato nella comunità dove era già in affidamento.

Poche ore prima dell’episodio avvenuto in piazza Duomo, il 48enne ingegnere aveva usato sempre la sua pagina Fb per promuovere una sorta di opposizione spontanea contro l’arrivo al porto di Ravenna di una nave con 16 migranti soccorsi in mare attesa per il pomeriggio di oggi, 16 luglio: «Organizziamoci per impedirne lo sbarco – si legge nel post –. Sono decine le navi di clandestini sbarcate al porto di Ravenna (per la precisione quella di oggi è la 22esima in due anni e mezzo, ndr). Da soli non si va da nessuna parte. Chi c’è presente ad impedirne lo sbarco a terra? Se ci siete, io ci sono… Quando uno stato perde il diritto di chiedere, un genitore guadagna il dovere di opporsi».

Non è la prima volta che l’ingegnere si espone pubblicamente sulle questioni della giustizia fai da te o della legittima difesa. Nel 2016 era candidato alle elezioni comunali in una lista civica della coalizione di centrodestra – dopo aver avuto un breve avvicinamento alla galassia Cinque Stelle – e disse che in caso di elezione avrebbe proposto un fondo comunale a favore dei cittadini italiani per acquistare armi per la legittima difesa. Il capolista si dissociò da quelle parole e il 48enne chiese scusa pubblicamente: «La mia era solo una sparata per raccogliere proposte sul tema della sicurezza, invece ne ho guadagnato solo offese e minacce. Quel fondo, non lo proporrei mai». Alle urne prese 107 preferenze che non bastarono per l’ingresso a Palazzo Merlato.

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