Appena è uscita l’ultima cliente, poco prima della mezzanotte tra il 16 e 17 luglio, nel bar tabaccheria Stella a Camerlona di Mezzano sono entrati due rapinatori. «Mi sono trovato un coltello puntato alla gola – ricorda il titolare – e ho capito che qualunque reazione era troppo pericolosa». Sigarette, gratta e vinci e fondo cassa – il bottino della rapina – non valgono una coltellata. L’attività in via Reale oggi è solo bar e rivendita tabacchi, ha cessato il servizio di ristorazione.
Il giorno dopo il barista è come sempre dietro al bancone, dove è da circa quattro anni: «Mai subito rapine o furti. Spero non abbiano voglia di tornare perché è stato un colpo facile». Erano circa le 23.40: «Di solito chiudo prima, ma ieri sera qualche cliente è rimasto più a lungo. Appena è uscita l’ultima persona, una cliente abituale che conosco da tempo, ho cominciato le pulizie e mi sono trovato due uomini di fronte».
Uno impugnava un coltello e l’altro una pistola: «Non sembrava un giocattolo, ma non so dire se fosse vera». Entrambi avevano il volto camuffato: uno con un cappuccio e l’altro con una sciarpa. «Ho visto bene gli occhi perché li ho avuti di fronte molto vicino, non mi sembravano facce conosciute. Parlavano male l’italiano, dal colore della carnagione potevano essere magrebini».
Strane le modalità dell’azione, quasi improvvisate sul momento: «Hanno cominciato a chiedermi un sacchetto nero e alla fine hanno preso quello in cui mettiamo i fondi del caffè e quello dove teniamo della plastica da buttare, li hanno svuotati e li hanno usati per riempirli con le cose rubate. Quando poi ci ho ripensato mi è sembrato strano che siano venuti a fare una rapina senza portarsi qualcosa dove mettere le cose».
Nella ricerca dei sacchetti i rapinatori hanno trovato una delle fascette di plastica degli imballi degli scatoloni di sigarette e l’hanno usata per legare i polsi del barista dietro la schiena: «Io non mi sono opposto e non mi hanno fatto male, non mi hanno mai colpito».
La fuga è avvenuta a bordo di una vettura scura: «Quando sono scappati di corsa ho sentito un colpo di clacson in strada, mi sono avvicinato alla porta, ho visto un’Audi nera familiare con la luce degli stop accesi e poi è partita verso Ravenna. I due non li ho più visti nei dintorni, penso siano saliti sulla macchina». Il locale è dotato di telecamere di videosorveglianza, dentro e fuori: i carabinieri che indagano hanno acquisito le immagini.