sabato
02 Agosto 2025
Cotignola

Vestiti di scuro con simboli fascisti intonano canzoni del Ventennio vicino allo stand della Festa dell’Unità

Un gruppo di trenta persone ha cantato “Faccetta nera" e “Giovinezza" mentre pranzava al centro polivalente del parco Pertini

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«Quelle ‘canzonacce’ infangano la nostra comunità »

Una trentina di persone adulte, vestite con abiti scuri con simboli fascisti, attorno a mezzogiorno di sabato 26 luglio ha intonato in coro diverse canzoni del Ventennio, come “Faccetta nera” e “Giovinezza”, utilizzando un altoparlante mentre mangiavano e bevevano al centro polivalente all’interno del parco Pertini di Cotignola. Una tensostruttura allestita poco distante ospitava la Festa dell’Unità, in quel momento iscritti Pd e volontari non presidiavano la zona. Lo rende noto, a distanza di una settimana dai fatti, lo stesso Partito democratico con una nota inviata alla stampa.

«Il soggetto leso a seguito di questa triste vicenda non è solamente il Partito Democratico – spiega il segretario comunale Samuele Staffa –, ma l’intera comunità cotignolese. Non può essere infangata la storia di una comunità che regge le proprie fondamenta sui Giusti tra le nazioni, su Leno, don Stefano e sugli sforzi di tutti coloro che hanno messo a repentaglio la propria incolumità per salvare altre vite. Si tratta di un atto grave che non può essere derubricato a “ragazzata”. Occorre una ferma risposta da parte dell’intera comunità. Ritengo doverosa la posizione assunta dal Comune di Cotignola, volta a presentare formale denuncia alle autorità competenti. Ma questo non basta. Riteniamo utile che il Comune di Cotignola si faccia promotore di un Comitato unitario antifascista o di altro più consono strumento di confronto a cui possano partecipare tutti i cittadini cotignolesi con l’intento di promuovere azioni positive per sostenere, soprattutto tra le giovani generazioni, la cultura dei diritti, delle libertà e della democrazia. In altre parole, la cultura dell’antifascismo».

Anche il Partito democratico della Bassa Romagna si unisce allo sdegno. «Stando a quanto ci è stato riportato dai gestori del ristorante l’episodio è di assoluta gravità – afferma il coordinatore d’area, Davide Pietrantoni –. Hanno usato megafoni e si sono immortalati in fotografie vicino agli stand in cui la sera avremmo dovuto ospitare la nostra Festa dell’Unità. Un’evidente infantile provocazione. Le indagini in corso stabiliranno se è apologia di fascismo, e si capirà meglio la provenienza di queste persone, ma la cosa più importante è che si levi l’indignazione da parte di tutti».

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