mercoledì
17 Settembre 2025
la protesta

Chiusura scuola media “Damiano”, i docenti scrivono al sindaco: «Sconcertati. Ripercussioni pesanti»

In una lettera firmata da una cinquantina di persone, insegnanti e collaboratori chiedono un incontro urgente

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In una lettera firmata da una cinquantina di persone, i docenti e i collaboratori scolastici della scuola media Damiano di via Ghiselli, a Ravenna, protestano contro la decisione del Comune di chiudere la struttura dal 2027, nell’ambito di una più ampia riorganizzazione scolastica in corso.

Nella lettera inviata al sindaco Alessandro Barattoni, docenti e collaboratori chiedono un incontro urgente, «fiduciosi che ci siano ancora i margini per rivedere tali scelte».

«Abbiamo appreso la notizia attraverso i giornali, in modo del tutto inaspettato, dal momento che il 19 maggio, poco prima delle elezioni comunali, l’allora sindaco facente funzioni e assessore all’Istruzione Fabio Sbaraglia aveva garantito alla nostra Dirigente che qualsiasi decisione riguardo al nostro istituto sarebbe stata presa nella massima trasparenza e, soprattutto, condivisa tra tutte le parti interessate».

I docenti nella lettera si dicono «molto preoccupati per le ripercussioni che questa decisione avrà sui nostri alunni. Verrà loro negata la continuità del percorso educativo e la stabilità delle relazioni con i compagni e con i docenti, così importanti alla loro età. Altrettanto importante è l’acquisizione dell’autonomia, che riguarda tutti i bambini che risiedono nella zona: solo la capillarità delle sedi permetterà loro di raggiungere autonomamente scuole non troppo lontane da casa».

«L’Istituto ha sempre collaborato fattivamente con l’Amministrazione – continua la lettera -, ad esempio aderendo costantemente al Patto per la scuola e alle proposte educative ed organizzative. Per questo, essere posti di fronte ad una decisione unilaterale ha suscitato in noi sconcerto e amarezza. Come ogni istituzione scolastica, svolgiamo una funzione che garantisce dei diritti costituzionali a cui l’Amministrazione comunale dovrebbe concorrere assicurando gli spazi necessari. Vorremmo quindi capire quali sono le motivazioni che stanno dietro questa scelta, perché si vuole andare verso la chiusura di un Comprensivo che non ha mai presentato criticità, nemmeno dal punto di vista del numero degli iscritti e che, alla luce dei dati da voi forniti, non ne presenterà in futuro. Il nostro Istituto comprensivo negli anni ha dimostrato la qualità della propria proposta didattica ed educativa, riuscendo a mantenere inalterato il numero delle classi nonostante il generalizzato calo demografico e nonostante la scuola secondaria occupi una sede accogliente grazie all’impegno del personale scolastico».

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