mercoledì
29 Ottobre 2025
faenza

Il patrimonio letterario del filosofo Enzo Melandri è stato donato all’Università di Bologna

I figli non possono più garantire la corretta cura dei libri. Già effettuato il sopralluogo nella biblioteca privata da parte del direttore di Dipartimento

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La biblioteca personale del filosofo faentino Enzo Melandri è stata donata al dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna. Melandri, scomparso nel 1993, fu una figura di spicco del pensiero filosofico italiano del Novecento e docente del Ateneo bolognese. I discendenti hanno quindi deciso di cedere l’intera raccolta, comprendente diverse decine di importanti volumi che spaziano dalla logica alla fenomenologia, dalla storia delle scienze alla filosofia della cultura. 
«Abbiamo deciso di donare questi libri anche perché, con il passare degli anni, non possiamo più garantire di prendercene cura – hanno dichiarato i figli del filosofo, Tullia e Paolo Melandri -. È per noi una grande soddisfazione, perché si tratta di un patrimonio che non appartiene solo alla nostra famiglia, ma che ormai è di tutti gli studiosi e degli appassionati di filosofia». Lunedì 27 ottobre, il Direttore del Dipartimento di Filosofia, professor Luca Guidetti, insieme a un gruppo di docenti e studenti tirocinanti, si è recato a Faenza per un sopralluogo nella biblioteca privata, in modo da selezionare i volumi che entreranno ufficialmente a far parte della collezione del Dipartimento.

«La biblioteca di Melandri – sottolinea Guidetti -. rappresenta un tassello prezioso della nostra storia intellettuale. Enzo Melandri è stato una delle figure più significative del panorama filosofico e intellettuale del Novecento. Le sue opere fondamentali sono state pietre miliari nella ricerca filosofica e fenomenologica in Italia. Oltre alla sua profonda competenza filosofica, possedeva una notevole preparazione nelle discipline scientifiche, che gli permetteva di affrontare gli argomenti con rigorosa aderenza logica».

Il progetto prevede inoltre la catalogazione, la parziale digitalizzazione e la successiva consultazione dei volumi, al fine di mettere a disposizione di ricercatori e studenti una risorsa unica per l’approfondimento del pensiero melandriano e della cultura filosofica del Novecento. «Accogliere questo patrimonio significa valorizzare la memoria di un pensatore che ha inciso profondamente nella cultura del secondo Novecento, offrendo agli studiosi e ai nostri studenti una risorsa inestimabile per la ricerca. – conclude il direttore del Dipartimento -. Tale iniziativa si inserisce nel contesto delle attività del ‘Centro di Ricerca per la Fenomenologia Enzo Melandri’, istituito lo scorso anno».

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