Tutto esaurito per Grossman «Quanto male possiamo ingoiare?»

L’autore israeliano ha parlato a lungo di letteratura. E ha mostrato un video rap

«Quanto male possiamo ingoiare?» È finito con questo ritornello, il ritornello di un rap, l’incontro con David Grossmann a Ravenna, sabato 23 maggio, all’interno del Festival ScrittuRa. In una sala Congressi troppo piccola per contenere le centiania di persone accorse, l’autore israeliano ha generosamente risposto alle domande di Marino Sinibaldi, direttore di Radio Tre, su scrittura, letteratura, ruolo e funzione della famiglia, rapporto con la storia. «Quando creo un personaggio – ha per esempio spiegato Grossman – non penso mai all’aspetto simbolico, ma cerco di creare un essere umano vero». Non a caso pochi minuti prima Sinibaldi aveva elogiato proprio la capacità straordinaria di Grossman di dare al lettore “immaginazione e immedesimazione”, due pilastri della narrativa.  «Per certi periodi – ha spiegato ancora Grossman – divento una sola cosa con i miei protagonisti. Crescendo ognuno di noi costruisce una propria identità, spesso basata su ciò che non si è. Scrivere significa per me potere superare molto rapidamente la linea che separe l’uomo dalla donna, il folle dal sano di mente, il vecchio dal giovane, l’israeliano dal palestinese. Diventare davvero qualcun altro, un’esperienza che mi fa sentiro vivo come nessun’altra». «La famiglia? Un tale intreccio di responsabilità e legami da diventare talvolta insopportabile. I volti stessi dei figli talvolta appaiono come cambi di battaglia di una conflittualità tra i genitori che talvolta è addirittura inconsapevole e che affiora appunto nei figli. La famiglia è il più grande “drama” del mondo».

Sul conflitto israelo-palestinese rispetto al quale ha sempre avuto posizione pacifiste ha riservato appunto le ultime parole dell’incontro, prima di far vedere il video rap composto mettendo insieme slogan violenti e volgari che compaiono sugli adesivi che vengono incollati sui paraurti della auto, che diventano una rappresentazione plastica della durezza e dell’aggressività diffuse in Israele. Un’idea di Grossman realizzata da un gruppo di giovani. «Credo che per Israele sia fondamentale cercare la pace per ritrovare il suo vero sé, essere continuamente in allarme ci ha indurito, essere un nemico per qualcuno è estenuante. In Israele le persone nel privato sono magnifiche e pronte a prendersi cura dell’altro, ma questo non appare quando si passa alla sfera pubblica, perché credo che un lungo conflitto possa cambiare la natura delle persone. In generale Israele è un posto straordinario per tutto ciò che in questi settanta anni abbiamo costruito: milioni di persone sono confluite in uno stesso luogo, una lingua come l’ebraico che era una sorta di “bella addormentata” è stata fatta rivivere, abbiamo affrontato tutte le difficoltà che sappiamo rimanendo una democrazia. Una cosa non scontata. Ci serve la pace per vivere la vita che meritiamo e smettere di limitarci a sopravvivere da una catastrofe all’altra, come accade ora». 

Applausi scroscianti dal pubblico  che ha ascoltato partecipe e commosso le parole del grande scrittore prima di mettersi in fila per un autografo, una stretta di mano e una foto insieme.
David Grossman, che durante la mattina era tornato a visitare i mosaici di Galla Placidia e San Vitale (a Ravenna era già stato tanti anni fa per una visita privata), all’uscita del pala congressi si è fermato qualche minuto davanti alla tomba di Dante.

Nel frattempo, alle nove, sempre il Festival ScrittuRa, in una sala Melandri anch’essa troppo piccola per contenere tutto il pubblico accorso, lo scrittore Francesco Piccolo iniziava il suo esilarante reading tratto da un mix dei due libri Piccoli momenti di felicità e Piccoli momenti di infelicità.

Oggi, domenica 24 maggio, ultimo giorno di festival, dopo la mattinata con Christian Raimo per gli iscritti al corso di scrittura creativa, alle 18.30 ci sarà Jacopo De Michelis, della casa editrice Marsilio, a raccontare appunto il lavoro editoriale. Alle 21 sarà la volta della rivelazione dell’anno: Marco Missiroli, autore di Atti osceni in luoghi privati, al centro di una conversazione sulla sua opera narrativa.

Entrambi gli eventi saranno in piazzetta Unità d’Italia, in caso di maltempo si terranno invece a Casa Melandri, in Sala D’Attorre, in via Ponte Marino.

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