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    Categoria: cultura

Muti e il viaggio in musica che lega Ravenna a Otranto

Il Maestro dirige l’orchestra Cherubini sabato 4 luglio
al Pala De André e il 6 nella cattedrale della città pugliese

Partito nel 1997, dalla Sarajevo, citta martire della guerra civile nella ex Jugoslavia, il progetto dei “Viaggi dell’Amicizia” del Ravenna Festival –  testimoniato dai concerti all’insegna della pace e della solidarieta del Maestro Riccardo Muti – non si è mai fermato, ormai alla soglia dei vent’anni. Ha toccato luoghi esacerbati da conflitti in Medio Oriente e in Africa, per approdare fino al Ground Zero di New York e recentemente in diverse tappe italiane (dal profondo sud di Mazara del Vallo  a Trieste e Redipuglia, simboli delle discordie del Novecento, alle zone terremotate dell’Emilia Romagna), per portare un messaggio di riconciliazione sulle note della musica universale.

 

L’approdo del viaggio del Ravenna Festival 2015 è all’estremo lembo della Penisola, a Otranto, all’insegna del simbolo dell’Albero della Vita, che fregia il pavimento monumentale della cattedrale levantina: un fantasmagorico mosaico medievale che intreccia l’immaginario storico di popoli e religioni. E che svela le tante connessioni che legano e affratellano la città pugliese con Ravenna: a partire dall’arte musiva, per l’appunto – peraltro al centro dell’attenzione prima del grande mosaicista ravennate Carlo Signorini e oggi del Liceo Artistico “Nervi Severini”, che ne hanno progettato ed eseguito restauri e copie – per proseguire con le comuni relazioni millenarie intessute con le civiltà del Mediterraneo e d’Oriente.
Sotto la bacchetta di Riccardo Muti, il palcoscenico del Pala de André, sabato 4 luglio, ospiterà i giovani strumentisti dell’Orchestra Cherubini insieme al coro La Stagione Armonica, preparato da Sergio Balestracci; ma a loro si uniranno anche i musicisti dell’Orchestra e del Coro della massima istituzione musicale di Puglia, il Teatro Petruzzelli di Bari, nonché le voci del tenore Matthias Stier, del soprano Rosa Feola e del baritono Thomas Tatzl, in un concerto che due giorni dopo, il 6 luglio, sarà ripreso nella cattedrale di Otranto, al cospetto dell’Albero della Vita.
Così il concerto si presenta come un affresco musicale che, a suggellare il messaggio di “amicizia”, si arricchisce dell’incontro di voci e lingue diverse, simboli di quelle culture che per secoli hanno convissuto nella cittadella-medina di Otranto.

Il programma prevede l’esecuzione dell’Ave Verum, il celebre mottetto per coro, archi e organo K 618 di Mozart, per passare poi ad Orient & Occident, un lavoro del 2000 del contemporaneo compositore estone Arvo Pärt. A seguire sarà eseguito il duetto Von deiner Güt, o Herr und Gott di Adamo ed Eva, che insieme al recitativo dell’arcangelo Uriel, Aus Rosenwolken bricht, dalla terza parte dell’oratorio La Creazione di Franz Joseph Haydn, costituisce un’ulteriore e affascinante tessera del composito programma del concerto. Concerto che avrà la sua apoteosi nella conclusione affidata alla grandiosità irrequieta e sofferta che trapela dal Te Deum di Giuseppe Verdi (tratto dalla composizione dei Quattro Pezzi Sacri).
Da segnalare che il nuovo appuntamento con le “Vie dell’Amicizia” rinnova la partnership del festival con la Rai che trasmetterà il concerto di Otranto in diretta radiofonica su Radio 3, mentre televisivamente sarà presentato da Rai 1, il 17 luglio, in seconda serata.