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    Categoria: cultura

I film del 2015: i magnifici sette (e dintorni) 

Inutile girarci attorno, è tempo di classifiche, che come ogni anno forniranno poche spiegazioni (i film sono già stati recensiti a questo link) e saranno prive dei film più brutti perché è inutile infierire (soprattutto se sono cartoni animati noiosi, conservatori, probabilmente reazionari, ma che però sono piaciuti a tutti…). Saranno inoltre posti in un unico calderone di oblio i film non abbastanza belli da entrare nei sette e i film non visti, perché tendo a fidarmi delle mie scelte.

Bando alle ciance, i magnifici sette.
7. Tutto può accadere a Broadway, perché fa tanto tanto ridere e le commedie non vanno mai sottovalutate, soprattutto quando sono firmate dal mitico Peter Bogdanovich.
6. Whiplash, una delle rivelazioni di inizio anno (di Damien Chazelle) che all’uscita mi aveva stupito in positivo, ma che il tempo lo sta sgonfiando tanto.
5. La isla minima, il True Detective spagnolo che mixa abilmente thriller e contesto politico della Spagna post franchista; un film che se la tira non poco ma che davvero offre qualcosa di interessante, visto che a Ravenna è in programmazione da un mese, potete provvedere.
4. Birdman, l’Oscar del 2015 che è molto bello se non fosse per quel finale pretenzioso e completamente fuori luogo.
3. Youth, l’ennesimo colpo a segno di Paolo Sorrentino, con due attori strepitosi quali Michael Caine e Harvey Keitel, e capace di stregarmi ogni volta.

Infine,i primi due film si distinguono dagli altri non solo perché sono i migliori, ma sia perché lo sono di gran lunga e sia perchè sono le rivelazioni di una stagione piuttosto avara di emozioni nelle sale: due film giovani con protagonisti giovani e con idee di cinema e di scrittura che mettono in riga davvero tutti, quest’anno.
2. Di Quel fantastico peggior anno della mia vita ne ho parlato fino allo sfinimento e sto continuando a farlo, ma non m’interessa perché è un’emozione da provare e grazie alla sua sfacciata tendenza all’essere ruffiano riuscirebbe a far ridere il più serioso di tutti e a far piangere il più insensibile del pianeta… un film che da noi è rimasto in sala una settimana e quando è così vuol dire che non è andato a vederlo nessuno, quindi non mi avete dato retta: carbone per il 6 gennaio.
1. ’71 è una bomba e in sala a Ravenna non credo sia mai arrivato. Inoltre è un’opera prima (di Yann Demange), quindi la sua bellezza ha una forza in più. Un film che riesce a parlare di guerra, a essere un thriller, a rappresentare un dramma, a far saltare dalla poltrona e soprattutto a farti riflettere. Siamo in Irlanda del Nord, tra cristiani e protestanti, con la religione usata come scusa per nascondere giochi di potere e di politica. E, ovviamente, siamo nel 1971.

Menzioni speciali. Per la commedia all’italiana Noi e la Giulia, una favola che riesce a far ridere della camorra. Per il cinema horror a Babadook, per la fantascienza a Ex Machina e per la lucida follia in sole 2 ore di film a The Lobster, oggetto comunque da vedere con le dovute precauzioni. I tre film che avrei voluto vedere (la motivazione valida per tutti è “perchè mi ispiravano”) sono Sicario, Mustang e Non essere cattivo. I primi tre film che andrò a vedere nel 2016 (la motivazione valida per tutti è “perchè mi ispirano”) sono Carol di Todd Haynes, The Hateful Eight di Quentin Tarantino e La grande scommessa, di Adam McKay. Buon anno a tutti.