Il 2018 del Mar: dalla fotografia di Majoli ai lavori di Picasso, Burri e Warhol

Presentato il calendario del museo d’arte della città di Ravenna. Dopo un anno di assenza torna la grande mostra e si sposta in autunno-inverno: sarà dedicata al centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. In primavera gli scatti del reporter ravennate che da sedici anni lavora per la Magnum

 

Mar Ravenna

«Quando le guerre finiscono, nessuno ricorda più perché fossero cominciate», diceva Picasso, a cui si deve quella che è la più celebre opera d’arte contro la guerra: Guernica. Al contrario Marinetti sosteneva: «Noi vogliamo glorificare la guerra, sola igiene del mondo, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna». In “War is over? Arte e conflitti tra mito e contemporaneità”, la nuova mostra che segnerà l’autunno-inverno del 2018 al museo d’arte di Ravenna, vedremo contrapposte queste diverse letture. A cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale, il Mar, guidato dal nuovo direttore Maurizio Tarantino, ha deciso di creare un percorso sul rapporto tra artisti e guerra. In mostra, dal 7 ottobre 2018 al 13 gennaio 2019, ci saranno opere di Picasso, Abramovic, Marinetti, Boetti, Burri, De Chirico, Haring, Kentridge e Warhol. Nella creazione di questa mostra si vede la mano di Angela Tecce, nota esperta di arte contemporanea, che è stata direttrice di Castel Sant’Elmo a Napoli e del Polo Museale della Calabria, ora dirigente al Ministero dei Beni Culturali. Nell’allestimento, curato dallo Studio Azzurro, sarà presentato anche il famoso monumento funebre cinquecentesco di Guidarello, in una nuova cornice che, a detta di Tarantino, «ne valorizzerà l’elemento mitico che lo lega alla città».

«Abbiamo deciso di spostare la mostra del Mar dalla primavera all’autunno per ravvivare quello che è il periodo meno turistico per la città, che ora ha un nuovo momento di interesse oltre la Trilogia d’Autunno e la Notte d’Oro. Quest’anno la Biennale del Mosaico sta funzionando molto bene», ha spiegato il sindaco Michele de Pascale. L’assessora Elsa Signorino e Vittorio Pranzini, presidente del cda del Mar, hanno sottolineato «l’importanza di un’offerta artistica eterogenea, che vede in un anno susseguirsi mosaico, pittura, scultura, incisione e fotografia».

Anche l’inverno e la primavera 2018 saranno segnati da eventi importanti per il museo. Dal 21 gennaio al 18 marzo tornerà per la seconda edizione, il “Premio di incisione Giuseppe Maestri” e “la biennale dell’incisione”, che si terrà tra il Mar e il Museo delle Cappuccine di Bagnacavallo.

Dal 25 febbraio al 2 aprile ci sarà “Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana”. Dopo il successo avuto a Reggio Emilia arriverà anche a Ravenna il tributo a Lica e Albe Steiner, la coppia che seppe innovare la grafica in Italia tra gli anni ’60 e i ‘70, con le copertine di Feltrinelli e alcune famose pubblicità, la cui storia è profondamente legata alla Accademia di Belle Arti della città.

E giungeranno in una sede istituzionale di Ravenna gli scatti del fotografo Alex Majoli, ravennate di nascita, e divenuto uno dei nomi di maggior rilievo del reportage internazionale. Da sedici anni fa parte di Magnum Photos, la più importante agenzia fotografica al mondo, Majoli ha vinto nel 2012 il World Press Photo nella categoria General News. La sua mostra “Skene” sarà visibile al Mar dal 15 aprile al 17 giugno, e in seguito verrà allestita a Parigi. Gli scatti di Majoli sono squarci per osservare con uno sguardo diverso molte zone del mondo, dal Congo alla Cina. Non mancherà anche qualche scatto dedicato a Ravenna. La mostra dà il via a una serie di iniziative del Mar legate alla fotografia contemporanea, seguendo l’esempio di successo delle mostre di McCurry, Salgado e Erwitt organizzate ai Musei San Domenico di Forlì.

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