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    Categoria: cultura

All’Alighieri di Ravenna l’opera “Romeo e Giulietta” coprodotta con il teatro croato

Sul podio il ravennate Paolo Olmi, per la prima volta impegnato nella direzione di un’opera nella propria città d’origine

“L’arte drammatica è un’arte da ritrattista,” scriveva Charles Gounod, figura chiave della nuova opera francese della seconda metà del XIX secolo e compositore del Roméo et Juliette da cui riparte la Stagione d’Opera di Ravenna: venerdì 18, alle 20.30, e domenica 20 gennaio, alle 15.30, il Teatro Alighieri ne ospiterà il nuovissimo allestimento coprodotto con il Teatro Nazionale Croato Ivan pl. Zajc, a pochi giorni dal debutto a Rijeka-Fiume. Il ritratto di Gounod dei celeberrimi innamorati di Verona – simbolo di ogni amore contrastato e quindi infelice – su libretto di Jules Barbier e Michel Carré vedrà il ravennate Paolo Olmi alla direzione di Orchestra e Coro del Teatro di Rijeka, mentre la regia è firmata da Marin Blažević, direttore dello stesso Teatro.

«Resistendo alla prevedibile compulsione a soccombere alle sfide di attualizzazione, ci siamo piuttosto proposti di indagare i risvolti della loro vicenda nel contesto teatrale e musicale a cui, in una straordinaria complicità con il misto di toni e atmosfere shakespeariani, provvedono Gounod e i suoi librettisti», spiega il regista parlando della nuova produzione, che ha debuttato a Rijeka per poi attraversare l’Adriatico e raggiungere il palcoscenico del Teatro Alighieri. Sul podio Paolo Olmi, per la prima volta impegnato nella direzione di un’opera nella propria città d’origine; il direttore sottolinea come «Gounod fa tesoro di tutta la musica che conosceva, a cominciare da Bach e Mozart. Nella sua opera ci sono reminiscenze dello stile classico e dello stile barocco, ma anche dello stile sinfonico. Occupandomi sia di repertorio sinfonico che di quello lirico cerco sempre di conciliare le due cose…ed è per questo che quest’opera mi piace molto».

Nei ruoli protagonisti il soprano lituano Margarita Levchuk e il tenore spagnolo Jesús Álvarez. Frate Lorenzo è Eugeniy Stanimirov, mentre nel ruolo di Mercuzio si alternano Michael Wilmering (18) e Beomseok Choi (20). Nei panni del paggio Stéphano, personaggio introdotto secondo la consuetudine francese che prevedeva l’esecuzione di un brano solistico per l’adolescente en travesti, Ivana Srbljan. Dario Bercich è il conte Capuleti, Tebaldo è Marko Fortunato e la nutrice Sofija Cingula. Choi (18) e Wilmering (20) sono anche il Conte Paride, Ivan Šimaović è Grégorio, Sergej Kiselev Benvolio, Luka Ortar il Duca di Verona, Saša Matovina Frate Jean.

Opera il lingua originale con sovratitoli in italiano.

Il fil rouge del complesso confronto fra sentimenti e potere continua nella stagione d’opera di Ravenna con le mozartiane Nozze di Figaro in arrivo da Spoleto, regia di Giorgio Ferrara e direzione di Erina Yashima (22 e 24 febbraio).

Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org