Un’orchestra di sole percussioni “senza precedenti” al Pala De André – FOTO

Sabato 15 “Tamburi nella notte” chiude la rassegna delle “100 percussioni” del Ravenna Festival

Un’orchestra di sole percussioni “senza precedenti nella storia della musica” – assicurano i promotori – è pronta a misurarsi con una composizione appositamente commissionata dal Ravenna Festival. La straordinaria avventura delle 100 percussioni, che per dieci intense giornate ha fatto di Ravenna la capitale del ritmo in collaborazione con Accademia Chigiana, non poteva concludersi con niente di meno sorprendente.

Sabato 15 giugno, alle 21 al Pala De André, percussionisti classici, percussionisti di tamburi a cornice, percussionisti di tamburi africani, cajon e metallofoni (gamelan) – coinvolti anche attraverso una chiamata pubblica – saranno guidati da Antonio Caggiano, direttore e solista, in Tamburi nella notte.

«Un lungo viaggio dentro e intorno allo strumento più antico del mondo – nelle parole di Michele Tadini, compositore di questo brano dal titolo di suggestione brechtiana –: avremo da un lato l’ammirazione estatica per il timbro e del ciclo ritmico ripetitivo e dall’altra lo sfogo violento, deflagrante. Tempo circolare / Tempo lineare. Rito e rottura. Ipnosi e movimento. Stasi e danza. Buon viaggio».

Lo spettacolo è realizzato con il contributo di Reclam – Edizioni e Comunicazione.

Zigzagando veloce fra le geografie della musica, ora negli agglomerati urbani dell’Uganda e poi nei quartieri coloniali di Buenos Aires, passando dall’ipnosi della techno africana alla forza avvolgente di maestri riconosciuti della musica contemporanea come Steve Reich e Karlheinz Stockhausen, tra tamburi a cornice e batterie elettroniche, la rassegna Le 100 percussioni ha fatto di Ravenna il punto di incontro fra culture e artisti, tra esplosioni, sussulti, palpiti – con cuore, urgenza e creatività. Il concerto di sabato sera ne è l’atto finale, attraverso una composizione che, mentre viaggia dal patrimonio delle poliritmie africane al kodò giapponese, è «un contributo alla conoscenza e un’esaltazione della diversità, caratteristiche innate nella cultura globale dei tamburi – continua Tadini, già autore anche del brano che ha coronato la rassegna Le 100 chitarre elettriche lo scorso anno – Vorrei che l’ascoltatore si accostasse come a un continuo invito a esplorare gli universi che si comporranno di fronte a lui, come fossero immagini che si inseguono, si sovrappongo, sino a sbiadire i confini. Alla fine il passaggio tra pizzica, Africa e musica classica diventerà impercettibile».

La vasta orchestra di percussioni sarà composta da cinque sezioni, dai tamburi africani a quelli a cornice, fino alle percussioni con una carica “rumorista” ai confini del funk. Ogni sezione ha il proprio coordinatore, incaricato di curare gli assoli e mantenere la coesione fra i musicisti; ad Antonio Caggiano invece il compito di far “suonare” all’unisono i cinque ensemble, un’esperienza tanto insolita quanto affascinante per un direttore. L’assenza di precedenti contribuisce a fare della partitura un’indispensabile traccia, un punto di partenza rispetto a un’opera che nascerà realmente solo una volta formata l’orchestra al Pala De André, lasciando anche ampio spazio all’improvvisazione. Infatti Tamburi nella notte, nota Caggiano «è basato sulle possibilità che si offrono alle musica quando entrano in relazione strumenti a percussione di provenienza molto diversa, pensiamo al gamelan, alle marimbe, ai bongos. È un trionfo delle identità, sonore e culturali, che fonderemo in un linguaggio che parla gli idiomi del mondo. Un suono ancestrale che irrompe nella nostra quotidianità».

Info e prevendite 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietteria serale al Pala de André dalle 19: tel. 3332009711; intero 15 euro, ridotto 12.
Il servizio navetta gratuito per il Palazzo de André, realizzato con il contributo di Tecno Allarmi Sistemi, percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André, con partenza da Piazza Farini, alle ore 20.15 e 20.30. Al termine dello spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.

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