Dante e i fedeli d’Amore su grande schermo, firmato Marco Martinelli

In proiezione al CinemaCity l’ultimo film del regista e drammaturgo ravennate, che racconta il Poeta e la sua confraternita, interamente girato a Ravenna e impreziosito dalla partecipazione sul set dei cittadini

fedeli d'Amore

La presentazione del film “fedeli d’Amore” a Ravenna

È in programmazione al CinemaCity di Ravenna per tutto il fine settimana fedeli d’Amore, l’ultima fatica cinematografica del regista e drammaturgo Marco Martinelli, storico fondatore del Teatro delle Albe. La presentazione sugli schermi del multisala ravennate è prevista per il Dantedì, venerdì 25 Marzo, alle 20.45. Prima della proiezione la pellicola verrà presentata dal regista insieme all’assessore alla cultura Fabio Sbaraglia e l’attrice Ermanna Montanari , mentre saranno presenti in sala figure di rilievo del mondo del cinema come Luca Mosso, direttore del Filmmaker Festival di Milano. 

Il film, incentrato sulla figura di Dante Alighieri e di alcuni suoi illustri amici, intellettuali e poeti, come Guido Cavalcanti, riunisti per l’appunto nella confraternita dei “fedeli d’amore”, nasce dalla riscrittura dell’omonimo poemetto scenico firmato da Marco Martinelli. Il testo, tradotto e pubblicato in quattro lingue, ha dato origine a una rappresentazione teatrale dell’opera presentata a livello internazionale, dal Napoli Teatro Festival (dove ha debuttato) fino all’Annaberg Center-University della Pennsylvania, passando per festival come il Festival de Otono di Madrid o Les Journées Théâtrales de Carthage di Tunisi.

Lo spettacolo vantava inoltre una programmazione in più date all’Expo di Dubai, grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi. Purtroppo, a causa della pandemia queste date hanno subito una serie di rinvii fino alla definitiva soppressione della rappresentazione nell’Emirato. A seguito di queste sfortunate imposizioni, a cambiare le carte in tavola del destino del lavoro è stata la direttrice dell’Istitituto di Cultura, che vista l’importanza artistica e letteraria della rappresentazione, ha offerto l’investimento della cifra di denaro destinata all’allestimento dello spettacolo teatrale a Dubai per la registrazione video dello spettacolo a Ravenna, con la successiva proiezione sugli schermi arabi. 

Eppure per Martinelli il teatro fatica in qualche modo ad adattarsi alla pandemia, poiché in quanto arte di aggregazione e assembramento, di qui e ora, necessita coinvolgimento e spazi, venendo quindi inesorabilmente penalizzato dalla mera registrazione. Da qui l’idea della realizzazione del film. Il drammaturgo non è infatti nuovo alla trasposizione cinematografica di opere teatrali (comprese le riscritture di pezzi di suo pugno) e si trova con fedeli d’Amore alla quinta esperienza registica in poco più di quattro anni. 

fedeli d’Amore è un’opera di 60 minuti, un “polittico in sette quadri” legati tra loro dalla voce narrante di Ermanna Montanari, la cui elaborata ricerca vocale, protagonista dell’opera teatrale, è stata mantenuta integralmente nella trasposizione, insieme all’accompagnamento musicale elettroacustico di Luigi Ceccarelli.
Nel rincorrersi delle scene, la voce dell’attrice sarà declinata nelle più diverse situazioni e personaggi: dalla nebbia che filtra nella camera di Dante morente, al demone della fossa o all’asino crociato (che parla rigorosamente solo in dialetto romagnolo) fino alla rappresentazione dell’Italia serva, che in una performance di action painting calpesta sé stessa più e più volte. Intorno alla vocalità di Ermanna gli attori: Sergio Scarlatella nei panni di Dante, Luigi Dadina, Roberto Magnani, ma soprattutto almeno un centinaio di cittadini ravennati, felici di aver prestato il proprio volto alla celebrazione del sommo poeta. Tra questi, sono stati appositamente contattati alcuni dantisti ravennati per vestire i panni dei fedeli, gli intellettuali stretti attorno a Dante nel momento della sua dipartita. Tra gli altri cittadini, a offrire un cameo alla produzione del film anche il sindaco della città, Michele de Pascale, sincero appassionato del poeta fiorentino.

Le riprese sono state effettuate interamente a Ravenna, per la maggior parte all’interno del Molino Lovatelli, location di notevole suggestione e di interesse storico, ceduta gratuitamente alla produzione da Beatrice Bassi e Leonardo Spadoni, sostenitori del progetto.
L’antico mulino, già esistente nei primi anni del 1200 fornisce un’ambientazione perfettamente coerente alle figure trattate nella rappresentazione cinematografica, sebbene non si tratti di un vero e proprio film in costume ma piuttosto di un «cortocircuito tra il ‘200 e i nostri tempi» come ha voluto definirlo il regista stesso. Un film di allegorie dove il tempo di Dante si intreccia con il nostro, dove Antonietta, la figlia del poeta, parla con la stessa voce con cui parlano nebbie, asini e demoni. Un mondo al di là dello schermo che si ritrova ad essere ricco di simbolismi e metafore come lo spettacolo che lo precede, un racconto che vuole parlare di Dante partendo proprio dalla sua morte, nel tentativo di trovare una risposta al tristemente poetico dubbio di Martinelli: «Come sarà stata, la fine dell’uomo che ha scritto il Paradiso?».

Non a caso infatti l’uscita della prima del film coinciderà con il Dantedì, giorno convenzionalmente scelto per le celebrazioni riferite al poeta e delle sue opere. Dopo la première, il film resterà in programmazione fino a domenica con due appuntamenti diurni (ore 15.30 e 17.30) e uno serale (ore 20:45).
Inoltre, durante la notte di venerdì 25, la trasmissione “Fuori Orario” di Rai3 dedicherà l’intera programmazione al “Cinema eretico di Marco Martinelli e Ermanna Montanari” trasmettendo la loro filmografia fino alle prime luci dell’alba. Per i meno nottambuli, sarà possibile visionare i titoli su RaiPlay nei giorni successivi.

 

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