Ammutinamenti: esserci e partecipare, danzando ad alto volume

A Ravenna dal 9 al 17 settembre la rassegna di danza urbana e d’autore. Ne parlano le tre curatrici artistiche Giulia Melandri, Christel Grillo e Francesca Serena Casadio

Masako Matsushita Vibes#3

“Vibes#3” di Masako Matsushita (foto Tommy Pascal)

Il Festival “Ammutinamenti” di Cantieri Danza celebra quest’anno la 24esima edizione. Il programma così come la poetica della manifestazione, “specchio” di questo particolare momento storico, sono stati definiti dal gruppo curatoriale tutto al femminile, formato da Giulia Melandri, Christel Grillo e Francesca Serena Casadio. Tutte e tre sono cresciute all’interno dell’associazione grazie alla stima e fiducia riposte dalle fondatrici Monica Francia e Selina Bassini.

Giulia Melandri, qual è lo spirito dell’edizione 2022 del Festival Ammutinamenti?
«Lo esprime al meglio l’esortazione scelta: “Dancing Out Loud” è un invito a “danzare ad alto volume”, a percepire il clamore dei corpi che danzano e affermano la propria presenza, la propria potenza, il proprio esserci. Il festival declina questa urgenza invitando i corpi – tutti i corpi – a unirsi, mescolarsi e allearsi in una danza che faccia rumore, partecipando a laboratori, pratiche corporee e performance partecipate negli spazi pubblici della città».

Cosa vi ha ispirato particolarmente?
«Due anni fa la pandemia fermava il mondo e l’immobilità diventava una condizione globale. Nel progressivo processo di riappropriazione dello spazio pubblico e della prossimità tra i corpi, avvertiamo ancora gli strascichi che hanno reso i corpi portatori di un pericolo. Ammutinamenti si unisce a questo processo con il desiderio di riportare al centro del pensiero sociale il tema della corporeità quale strumento di connessione, scoperta personale e dialogo con l’altro».

Francesca Foscarini Punk Kill Me Please

“Punk Kill me please” di Francesca Foscarini (foto Elisa Nocentini)

Christel Grillo, guardando alla prima parte degli spettacoli del festival, cosa può aspettarsi il pubblico?
«Oltre a scegliere la pratica artistica più incline alle proprie velleità, nel primo weekend il pubblico potrà scoprire la poliedrica struttura della danza di Gil Kerer; esplorare gli Antichi Chiostri Francescani insieme ai giovani performer guidati da Monica Francia; perdersi tra gli stand del Garage Sale lungo la banchina della Darsena di città; conoscere le creazioni delle vincitrici di Danza Urbana XL, Valeria Nappi e Marianna Moccia, e del bando L’Italia dei Visionari Ravenna, Francesca Foscarini, entrare in contatto con l’atmosfera del valzer insieme ai danzatori di Laura Gazzani. A chiudere la settimana, ci sarà la performance collettiva di Masako Matsushita, che inviterà i partecipanti a muoversi sulla base di comandi audio inviati tramite cuffie e la performance Pastorale di Daniele Ninarello. Molto suggestivo anche lo spettacolo The Halley Solo di Fabrizio Favale, una danza in forma di assolo che proietterà il pubblico verso l’infinito in un ciclico ritorno».

Quali sono le principali novità di questa edizione?
«Per quanto riguarda i luoghi, per la prima volta siamo state accolte in un nuovo spazio, la Fondazione Sabe per l’arte, in via Giovanni Pascoli, che vuole diventare un punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea in città. Inoltre, le serate della Vetrina della giovane danza d’autore saranno ospitate quest’anno nel rinnovato Teatro Rasi. Dal punto di vista dei contenuti, abbiamo scelto di ampliare la sezione inaugurata lo scorso anno dedicata alle pratiche aperte alla cittadinanza. Da segnalare anche la pubblicazione dell’ultimo volume Anticorpi per la danza, un’analisi approfondita dei valori e dei bisogni della giovane danza d’autore nell’ultimo quadriennio di attività di rete».

Gil Kerer Concerto... By Vivaldi

“Concerto For Mandolin and Strings in C Major by Vivaldi” di Gil Kerer (foto Eli Katz)

Francesca Serena Casadio, com’è cambiato il mondo della danza contemporanea in questi ultimi anni, anche a seguito della pandemia?
«Lavorando in un ambito in cui il corpo è lo strumento principale del nostro linguaggio, l’impatto è stato molto forte. Ricordiamo tutti la lunga chiusura dei teatri e l’impossibilità di incontrarsi… Nonostante la drammaticità del momento, sono nati nuovi sodalizi, nuovi confronti, modi nuovi di fare spettacolo, utilizzando la tecnologia per condividere, comporre, elaborare. Nel nostro lavoro di cura e attenzione verso gli artisti più giovani, ci pare emerga inoltre la tendenza a rivendicare con più forza la presenza del corpo e della corporeità, portatori di materia, di movimento, di forza e potenza, di energia vitale, con una maggiore attenzione verso aspetti più legati alla poetica e all’estetica del lavoro coreografico nonché verso il tema, attuale e importante, dell’identità».

Il festival è stato uno dei primi in Italia dedicato alla danza urbana, con l’idea di avvicinare alla danza un pubblico non abituato a vedere la danza fuori dal teatro… L’obiettivo è stato raggiunto? In quale misura il festival è cambiato in questi anni?
«In questi 24 anni il festival ha sperimentato varie forme di “avvicinamento” allo sguardo del pubblico e possiamo dire di avercela fatta. Mentre all’inizio il pubblico era spesso casuale, chi capitava in piazza, saliva sull’autobus o faceva un giro in banchina di Darsena, oggi viene apposta a vedere gli eventi del festival sia fuori che dentro i teatri. Il festival negli anni non ha mai perso di vista questa sua vocazione nonostante si sia ampliato anche con proposte di altro tipo, ospitate dentro gli spazi teatrali della città, ma continua e continuerà sempre a pensare allo spazio urbano e pubblico come contenitore per quella danza che può invaderlo, riempirlo e portare i cittadini e cittadine a sentirsi comunità di fronte ad uno spettacolo che si offre ai loro occhi».

Il programma dettagliato è pubblicato nellarticolo sul festival della sezione Cult

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24