L’arte può cambiare noi stessi e il mondo? La parola a Magnani e Gardelli

Un attore autore e un critico giornalista a confronto, l’11 marzo, in occasione dei “Sabati del Moog”, in vicolo Padenna, a Ravenna

Roberto Magnano Cannibali

L’attore ravennate Roberto Magnani (foto Marco Parollo)

L’arte è davvero uno strumento di emancipazione personale e collettiva? Sarà questo il tema che verrà affrontato, sotto forma di conferme ma anche di dubbi e controversie, sabato 11 marzo alle 18, al Moog Slow Bar, Vicolo Padenna 5, Ravenna, per il diciottesimo incontro della rassegna “I sabati del Moog” curata da Ivano Mazzani.

A confrontarsi, vagando fra filosofia, teatro e dadaismo, saranno due protagonisti della scena culturale locale, l’autore e attore teatrale Roberto Magnani, del Teatro delle Albe, e Iacopo Gardelli, docente, giornalista e critico teatrale. Più che esprimere convinzioni, quindi, si tratta di rispondere ai mutamenti e alle contraddizioni della contemporaneità: «in un tempo di realismo capitalista è ancora possibile il dissenso o siamo condannati a essere mercificati in nicchie spettacolari? Davanti alla crisi ambientale ed economica, cosa può fare l’estetica? La tutela delle minoranze si traduce in omologazione delle maggioranze? Una libertà totale dell’espressione è sempre pericolosa? Educare significa violentare? Provocare significa liberare?».

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