Il dramma dell’abbandono in scena al Teatro Rasi fino all’8 settembre

La produzione Studio Doiz con gli attori Carpinelli e Gera interroga l’umanità alle prese con un futuro sempre più ostile e incerto

Arsi

Lorenzo Carpinelli e Alice Gera

Non servono grandi scenografie per costruire uno spettacolo con la S maiuscola. È sufficiente una combinazione riuscita di effetti sonori, visivi e, naturalmente, di interpretazioni ispirate. Laddove mancano quasi del tutto oggetti e colori – fatta eccezione per il neon rosso presagio di un pericolo imminente – sono le voci e i corpi a riempire la scena polverosa e apocalittica di Abbandono, l’ultima produzione di Studio Doiz inserita nella rassegna “Approdi” di Ravenna Teatro in collaborazione con il Cisim di Lido Adriano.

La regia di Roberto Magnani e la scrittura di Iacopo Gardelli si interrogano sul destino di un’umanità afflitta da guerre e disastri climatici, in rotta verso un futuro (inevitabilmente?) apocalittico. Un uomo (Lorenzo Carpinelli) e una donna (Alice Gera), coppia di fatto ma dal legame disfunzionale, è in attesa di ottenere un passaggio verso un “di là” – forse un altro pianeta – dove ricominciare da capo. Intorno a loro, la sabbia continua a cadere e a coprire ogni cosa, riducendo istante dopo istante la vita sulla Terra.

Abbandono racconta l’essere umano alle prese con la propria (auto)distruzione e con le scelte obbligate che ne conseguono. Cosa comporta l’andare via, se tutto ciò che ci rappresenta e ci definisce viene lasciato indietro a morire? «Noi siamo quello che lasciamo. Se non lasciamo più niente, non siamo più niente», mormora la protagonista, afflitta dal dubbio: restare o partire? Abbandonare gli altri o salvare se stessi? “Lui” ha già preso la sua decisione, con una rabbia soffocata e desinata ad esplodere violentemente; “Lei”, invece, porta la speranza dentro di sé. Lo spettacolo mette in scena il dramma della perdita, che è anche, e soprattutto, la perdita di sé stessi per rinascere in un altrove auspicabilmente migliore.

L’ambientazione apocalittica-distopica cui la letteratura, il cinema e le serie tv ci hanno abituato, con un moltiplicarsi di prodotti culturali negli ultimi decenni, con Abbandono viene trasferita sulla scena teatrale, dove l’esperienza immersiva è a carico della scenografia (scarna, essenziale), delle luci (fredde, intermittenti, sinistre) e dell’accompagnamento sonoro coinvolgente ed evocativo (a cura di Giacomo Bertoni), una vera e propria spalla per il carico emotivo sostenuto dagli attori in scena. Alla fine, si esce dalla sala un po’ frastornati, consapevoli di non aver assistito al “solito” teatro e con una domanda in testa che esige risposta: cosa succede dopo? Abbandono è il primo atto di un racconto di vita destinato, malgrado tutto, a proseguire, così come quello di ognuno di noi.

Lo spettacolo è in scena al Rasi fino a venerdì 8 settembre (ore 21 giovedì 7, ore 19 venerdì 8), ma è sold-out. Info: ravennateatro.com

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24