Un calco in gesso del palmo delle proprie mani poi tradotto in pane azzimo per poi essere esposto in dialogo con i mascheroni in cartapesta conservati al Museo. È la sintesi di “Azzimo 41”, il nuovo progetto del museo civico Luigi Varoli di Cotignola con cui è nuovamente tra i vincitori del Piano per l’arte contemporanea, promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea del Ministero della Cultura e destinato alla produzione di opere dell’arte e della creatività contemporanee.
Il progetto prevede l’acquisizione di un’installazione composta da quarantuno sculture dell’artista Matteo Lucca dedicate alla rete di solidarietà della comunità cotignolese. Il progetto ha un costo di 11.370 euro completamente coperti dal finanziamento ministeriale.
L’opera si configura come un tributo ai Giusti di Cotignola ed è ispirata all’accoglienza messa in atto da Vittorio Zanzi, Luigi Varoli e dalle rispettive consorti – grazie anche alla collaborazione di semplici cittadini – che permise tra il 1943 e il 1945 di ospitare, proteggere e mettere in salvo quarantuno persone di religione ebraica in fuga dalle persecuzioni razziali.
L’installazione “Azzimo 41” è il frutto di un laboratorio artistico collettivo realizzato all’interno del museo Varoli e svolto nella scuola Arti e mestieri di Cotignola – vero e proprio atelier e prolungamento del museo – che ha visto la partecipazione attiva di quarantuno persone: donne, uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini. Ciascuno dei partecipanti al laboratorio ha realizzato, insieme allo scultore, il calco.
Completamento del progetto sarà l’installazione delle sculture, in via permanente, negli spazi di Casa Varoli, di prossima inaugurazione.
«È davvero grande la soddisfazione nel ricevere una seconda volta questo importante riconoscimento di caratura nazionale – ha dichiarato Federico Settembrini, assessore alla Cultura del Comune di Cotignola -. Siamo l’unico paese di piccole dimensioni tra le città che si sono aggiudicate questo bando, dove svettano importanti capoluoghi. Credo che questa sia la prova che se c’è la qualità anche realtà di provincia possano distinguersi. Il risultato è frutto di un impegno serio, costante e appassionato dei nostri uffici, che sono i primi ad avere a cuore la crescita culturale di Cotignola e ai quali rivolgo un sentito ringraziamento a nome dell’Amministrazione e di tutta la comunità».
Settembrini dedica il progetto a Rositano Tarlazzi, recentemente scomparso: «Tano, come tutti lo chiamavano, è stato una figura centrale per lo sviluppo sociale di Cotignola per molti decenni; come amministratore si è impegnato affinché ci fosse un riconoscimento di Zanzi e Varoli come Giusti tra le nazioni. Oggi questo risultato è in parte frutto di un seme piantato grazie anche a Tano».