Raccolti oltre 530mila euro: possono partire i lavori alla Manfrediana alluvionata

I soli danni strutturali della biblioteca faentina superano i 700mila euro, a cui si devono aggiungere i 20mila volumi andati persi

Biblioteca Manfrediana

Prenderanno il via nelle prossime settimane i lavori di ripristino delle sale alluvionate all’interno della biblioteca Manfrediana di Faenza, divenuta simbolo del patrimonio culturale perduto a causa degli eventi catastrofici di maggio 2023.
C’è voluto quasi un anno per raccogliere il denaro sufficiente per l’avvio del cantiere (i soli danni strutturali superano infatti i 700mila euro, ai quali va sommato il costo dei 20mila volumi andati persi e da riacquistare, per un totale di circa un milione), ma la raccolta fondi non si ferma, nella speranza di arrivare a un recupero totale degli spazi e dei beni perduti.

Le erogazioni liberali che verranno utilizzate per il recupero delle sale arrivano oggi a un totale di circa 530mila euro, affiancato dalle donazioni di arredi e libri e di fondi per il loro acquisto.

Il 16 maggio dello scorso anno, l’acqua e il fango che correvano per corso Saffi fecero breccia tra le mura della biblioteca, invadendo la sezione di letteratura, viaggi e lingua e la sala dei ragazzi per oltre un un metro e trenta di altezza. Dei 21.500 volumi del catalogo di letteratura, se ne sono salvati meno della metà, e la stessa sorte è toccata alle categorie vicine.
I danni strutturali invece, sono stati definiti dai lavoratori della biblioteca (a partire dalla direttrice Daniela Simonini) «Paragonabili a quelli inflitti dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale» aggiungendo però che «fortunatamente, in questo caso i testi rari, antichi e i manoscritti sono stati risparmiati, e siamo riusciti a riacquistare quasi 3.000 volumi del catalogo, aggiungendone dei nuovi grazie alle donazioni».

Le porte della biblioteca si sono riaperte l’8 luglio, a poco meno di due mesi dall’alluvione «Siamo ripartiti in sordina – specifica la
direttrice – ma riscuotendo comunque un immenso calore da parte della città».
Da luglio infatti la Manfrediana è attiva attraverso i suoi “punti prestito”, ma gli ambienti interni alla biblioteca non sono accessibili: «I lettori sono sono stati pazienti e calorosi, il transito e la richiesta di prestito è in linea con il pre alluvione, ma mancano gli spazi: i libri sono stipati in quattro vetrine, che cerchiamo di aggiornare costantemente, ma manca la sensazione di camminare lungo gli scaffali colmi di libri, perdendosi a sfogliarli e toccandoli con mano».
L’acquisto dei nuovi volumi, arredi e dispositivi e l’intervento di recupero degli spazi sono stati resi possibili grazie alle sole donazioni, a partire da quelle dei lettori, che dal primo momento si sono stretti attorno alla biblioteca spalando fango, lavando e asciugando ciò che poteva essere recuperato, dalle donazioni di giornali e case editrici e all’intervento della Rete Biblioteche
Vicentine, che ha raccolto in favore della realtà faentina oltre 27.000 euro. «In parallelo sono state aperte una raccolta fondi con art bonus, che consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, e la possibilità di effettuare donazioni attraverso l’Iban comunale, specificando “per biblioteca” nella causale. – continua Simonini -. Abbiamo anche organizzato una
mostra dedicata ai manoscritti e creato una rassegna di incontri e laboratori chiamata “Bellezza spalata”, al fine di incentivare le donazioni e di restituire ai più piccoli parte di ciò che la catastrofe ha distrutto». I bambini e i ragazzi sono infatti stati i più colpiti, perdendo non solo due terzi del catalogo a loro dedicato, ma anche l’importante spazio didattico all’interno della biblioteca: «Proprio per questo gli eventi di promozione della lettura e i laboratori nelle scuole non si sono mai fermati: abbiamo cercato di restare presenti sul territorio, ricevendo anche il sostegno di associazioni e privati che hanno deciso di regalarci laboratori e workshop». Tra loro anche Chiara Carminati, che organizzerà venerdì 19 aprile un laboratorio dedicato alla bellezza nascosta nelle piccole cose, pensato per i più piccoli ma aperto anche ad adulti e genitori.

«La vicinanza da parte della comunità è tangibile e fa bene al cuore: una coppia che ha vissuto a Faenza per solo un periodo della sua vita ha festeggiato il 50esimo anniversario di matrimonio e ha chiesto a parenti e amici, al posto di un regalo, una colletta in favore della Manfrediana. Lo stesso ha fatto una giovane coppia di sposi, raccogliendo fondi per l’acquisto di libri – conclude Simonini -; dallo Stato invece, ancora nessuna risposta. Stanno partendo in questi giorni le prime richieste di risarcimento
tramite le associazioni di categoria. La situazione è difficile per tutti, ma di aziende e privati almeno si parla, agli istituti culturali non si fa cenno da nessuna parte. Solo in provincia, oltre alla nostra biblioteca, hanno riportato ingenti danni tra gli altri anche il museo Carlo Zauli, le biblioteche di Castel Bolognese, Solarolo, Lugo e Sant’Agata, il Teatro Rossini di Lugo. Tutte queste realtà, pubbliche e private, sono state lasciate in disparte. Le tante promesse fatte non sono state mantenute, ma vogliamo essere ancora fiduciosi. La paura oggi, a distanza di un anno dall’alluvione, ma con ancora tanto da ricostruire, è quella di essere dimenticati, anche da una Regione tanto attenta come la nostra»

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