lunedì
30 Giugno 2025
castel bolognese

A un anno dall’alluvione, una mostra che racconta i percorsi dell’acqua

Negli spazi dell'ex chiesa di Santa Maria della Misericordia un'esposizione a cura dell'Ordine degli Architetti, con un pannello grafico che evidenzia i punti di rottura dei fiumi, una raccolta di foto e sette video testimonianze

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Inaugurerà giovedì 16 maggio, all’interno dell’ex chiesa di Santa Maria della Misericordia a Castel Bolognese, la mostra “Alluvione – L’Architettura rivela la sua visione”, curata dall’Ordine degli Architetti Ppc di Ravenna. L’esposizione aprirà al pubblico alle 18.30, dopo essere stata ospitata in anteprima lo scorso dicembre al Municipio di Bagnacavallo e nella sede del Rione Verde nel Comune di Faenza e sarà visitabile fino al 25 maggio. Si tratta infatti di un progetto nato nell’ambito di un programma di eventi culturali e di approfondimento sull’alluvione a cui il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Ravenna ha dato avvio a partire dallo scorso dicembre, con l’intento di condividere risorse e chiavi di lettura che possano creare completa consapevolezza di cosa sia realmente accaduto nei territori colpiti dalla catastrofe.

I percorsi dell’acqua durante l’alluvione saranno raccontanti graficamente, attraverso un grande pannello collocato davanti all’abside della chiesa, con indicazione dei punti di rottura degli argini e punti di tracimazione, dati che l’Ordine ha raccolto con la collaborazione dei Comuni del territorio e dei Consorzi di Bonifica e poi restituito in forma visiva grazie all’intervento del Consigliere Francesco Spendio. Emerge una lettura chiara e precisa di come l’acqua, proveniente da 23 diversi fiumi che hanno esondato o rotto gli argini contemporaneamente, abbia raggiunto il mare fondendosi, separandosi e invadendo con prepotenza vaste aree agricole e urbane.

Ufficiale Per StampaLo stesso Consigliere Spendio è autore anche delle interviste che vengono proposte a lato del pannello centrale: 7 video-testimonianze di persone residenti in diverse località della provincia che offrono una prospettiva intima, capace di riportare il senso di paura e smarrimento a fronte a un evento improvviso e tragico, specchio di un’umanità ferita e costretta a ricominciare da zero. Particolarmente significative le storie di un’architetta, che spiega i fatti avvenuti alle Saline di Cervia, e di una coppia di anziani nel racconto accorato della loro terribile esperienza.

A completare la mostra, una serie di immagini fotografiche dell’alluvione del 1939, avvenuta nelle stesse zone e altrettanto grave, ma che generò danni meno ingenti. Pochi furono al tempo, infatti, gli edifici colpiti e la ragione risiede nel fatto che i terreni allora non erano edificati con la stessa densità di oggi.

«Lo scorso anno ricorreva il centenario della costituzione degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti”. – racconta Rita Rava, presidente dell’Ordine degli Architetti di Ravenna – Stavamo organizzando la festa per l’ultimo sabato di maggio al Woodpecker di Milano Marittima – luogo simbolico realizzato dall’architetto Filippo Monti negli anni ’60 del secolo scorso e che, dopo decenni di abbandono, è tornato a rivivere – quando è avvenuto lo sconvolgimento dell’alluvione. In un primo tempo abbiamo pensato di accantonare l’idea di celebrare questo importante anniversario, ma poi il coinvolgimento della nostra categoria al post alluvione, emotivo oltre che tecnico e propositivo, ci ha portato a volerne parlare, facendo della ricorrenza un momento di incontro e di riflessione aperta non solo a iscritti e iscritte, ma anche a tutta la cittadinanza. Un evento teatrale e l’anteprima di questa mostra a Bagnacavallo hanno dato dunque il la a un progetto più ampio, volto a una maggiore conoscenza degli avvenimenti e dei luoghi colpiti dall’alluvione e utile a incentivare una riflessione collettiva su azioni virtuose da adottare nel prossimo futuro».

In altri spazi della ex chiesa sarà inoltre ospitata la mostra fotografica “Acqua di Maggio Ventitré” a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Castel Bolognese, mentre in occasione dell’inaugurazione del 16 maggio sarà presentato anche il nuovo brano dell’artista castellano Valentino Bettini “Pesci rossi lungo i fossi – salviamo il salvabile”.

L’ingresso è gratuito e gli orari di apertura sono: venerdì 17 maggio dalle 16:00 alle 19:00; sabato 18, domenica 19, lunedì 20 maggio, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00; venerdì 24 maggio dalle 16:00 alle 19:00; sabato 25 e domenica 26 maggio, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00.

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