mercoledì
25 Giugno 2025
spettacolo

Il Grande Teatro di Lido Adriano torna al Ravenna Festival con “Panchatantra”

L'opera, tratta da una raccolta di favole moralistiche indiana, riflette sulla condotta umana tra etica e morale. In scena anche quest'anno il Coro composto da attori, musicisti e cantanti di ogni età e etnia

Condividi

2 Ph. Credits Nicola Baldazzi

Panchatantra o le mirabolanti avventure di Kalila e Dimnac è il nuovo spettacolo de Il Grande Teatro di Lido Adriano, in scena per la prima volta su territorio nazionale «e probabilmente in tutto l’Occidente» come riportato dall’organizzazione, dal 30 maggio al 2 giugno, alle ore 20 negli spazi del Cisim di Lido Adriano (viale Parini 48) nell’ambito del Ravenna Festival 2024.

La compagnia di teatro popolare è nata da riflessioni e scambi tra un gruppo di artisti e operatori di Ravenna, legati alla periferia della città e al lido più popoloso e cosmopolita della riviera e ha debuttato al Festival lo scorso anno con Mantiq At-Tayr – Il Verbo degli Uccelli, riscuotendo un notevole successo da parte di critica e spettatori.

«Ravenna Festival aderisce con grande convinzione al nuovo progetto del Grande Teatro del Lido Adriano – sottolinea il codirettore artistico Franco Masotti – che oltre all’innegabile efficacia della formula partecipativa riesce a creare una vera e propria vivacissima comunità artistica che parte da un profondo senso di cittadinanza e appartenenza. Panchatantra rientra inoltre pienamente nel nucleo tematico degli spettacoli del festival dedicati al grande tema dell’immigrazione».

Lo spettacolo è tratto da un testo composto in sanscrito nel III secolo A.C. sotto il titolo “Panchatantra” e successivamente tradotto in arabo col titolo “Kalila wa-Dimna” (Kalila e Dimna), che racconta le vicende di due sciacalli che vivono alla corte del leone, re del paese.
«Se Kalila è soddisfatta della sua condizione, Dimna aspira invece agli onori, qualunque sia il mezzo per raggiungerli. Ciascuno dei due giustifica la propria posizione collegando tra loro aneddoti differenti che veicolano precetti etici e morali – racconta Tahar Lamri, scrittore ravennate di origini algerine e drammaturgo dell’opera–. Questa raccolta di favole moralistiche orientali, precisamente di origine indiana, è conosciuta come un libro destinato a insegnare la saggia condotta umana, opera sapienziale destinata ad insegnare a sovrani e governanti i principi del buon governo attraverso la saggezza pratica o l’arte di governare. L’universo umano è trasposto in bestiario per poter meglio descrivere la natura degli uomini: lo spazio selvaggio umanizzato o giungla sorvegliata diviene lo specchio della natura umana di cui mettono a nudo passioni e inclinazioni».

3 Ph. Credits Nicola BaldazziCome l’anno scorso, il protagonista dell’opera è Il Coro del Grande Teatro di Lido Adriano composto da un centinaio di persone tra attori, cantanti e musicisti di tutte le età. Chiunque può infatti entrare a fare parte del Coro, prendendo parte ai laboratori svolti al Cisim durante i mesi invernali, che vanno a costruire, settimana dopo settimana, lo spettacolo.

A curare la realizzazione di Panchatantra, Luigi Dadina (Teatro delle Albe); con la direzione artistica di Lanfranco Vicari, direttore artistico del Cisim; la drammaturgia di Tahar Lamri; le musiche di Francesco Giampaoli (col contributo di Enrico Mao Bocchini); il songwriting di Lanfranco Vicari e la voce di Jessica Doccioli. La direzione organizzativa è di Federica Francesca Vicari, affiancata da Federica Savorelli, Greta Mini, Marco Molari, Albino Nocera e Hiba Alif. Al gruppo di lavoro si aggiunge la Compagnia Spazio A con Camilla Berardi, Marco Montanari e Marco Saccomandi che hanno condotto i laboratori di teatro e saranno in scena con il Coro del Grande Teatro di Lido Adriano. La scenografia è affidata a Alessandra Carini, gallerista e curatrice artistica e all’artista Nicola Montalbini, con la collaborazione di quattordici studenti e studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. L’ideazione grafica è di Massimiliano Benini, il layout e l’impaginazione di Silvia Montanari.

È possibile prenotare i biglietti sul sito del Ravenna Festival (10 euro intero, 5 ridotto under18)

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Un appartamento storico dallo stile barocco e la rinascita di Villa Medagliedoro

Alla scoperta di due progetti di Cavejastudio tra Forlì e Cesena

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi