sabato
28 Giugno 2025
arte

Uno spaccato della fotografia femminista italiana nella mostra di Fondazione Sabe

Un dialogo tra diverse generazioni di artiste in esposizione gratuita fino al 15 dicembre

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Lisetta Carmi, Dalla Serie I Travestiti, 1965 1970. Stampa Gelatina Bromuro D’argento, 18x24 Cm. Martini & Ronchetti, Courtesy Archivio Lisetta Carmi (1)Inaugura sabato 5 ottobre (ore 11) la mostra “Fotografia e femminismi. Storie e immagini dalla Collezione Donata Pizzi», la mostra collettiva di Fondazione Sale per l’arte curata da Federica Muzzarelli, e realizzata in collaborazione con il Gruppo di Ricerca Faf/Dipartimento delle Arti, Università di Bologna, all’interno del Progetto Prin 2020 “La Fotografia Femminista Italiana”. La mostra sarà visitabile a ingresso libero nella sede della Fondazione (via Giovanni Pascoli 31) fino al 15 dicembre, dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19.

A partire da una selezione di immagini provenienti dalla Collezione Donata Pizzi, la mostra mette in dialogo il lavoro di diverse generazioni di fotografe e artiste del panorama italiano degli ultimi cinquant’anni. In particolare, la collettiva focalizza la persistenza ideale, l’eredità culturale e, insieme, lo sviluppo e i mutamenti dell’immagine e della presenza delle donne attraverso gli snodi offerti da quattro nuclei tematici principali: Album di famiglia, Identità di genere, Stereotipi e spazi domestici, Ruoli e censure sociali. Accanto ad artiste che hanno fatto la storia come  Liliana Barchiesi, Lisetta Carmi, Lucia Marcucci, Paola Mattioli e Tomaso Binga, le contemporanee Martina Della Valle, Giulia Iacolutti, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e Alba Zari. Ma la mostra è anche un racconto nel racconto: quello del percorso di Donata Pizzi volto alla valorizzazione del lavoro delle donne artiste e fotografe italiane che oggi assume i contorni di un patrimonio storico e culturale eccezionale. Completano la mostra una riproduzione anastatica di alcune maquette dell’iconico volume collettivo femminista Ci vediamo mercoledì. Gli altri giorni ci immaginiamo (1978).

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