
Da oltre quarant’anni i Premi Ubu mappano la scena teatrale italiana assegnando riconoscimenti ad artisti e artiste che lavorano nei vari mestieri del teatro e delle arti performative, dalla regia al dietro le quinte, dalla recitazione alla scrittura. Anche quest’anno il più prestigioso e longevo premio teatrale italiano (ideato da Franco Quadri nel 1978), l’unico che funziona con un meccanismo di referendum che chiama al voto oltre settanta figure della critica e degli studi in tutta Italia, ha scelto di celebrare la sua cerimonia conclusiva all’Arena del Sole di Bologna.

La cerimonia si è svolta il 16 dicembre (anche in diretta su Rai Radio3) ed è stata condotta in sala da Monica Demuru e Lorenzo Pavolini, con il paesaggio sonoro di Cristiano Calcagnile (che insieme a Demuru forma il duo Blastula). Come sempre la festa per l’Emilia-Romagna è stata doppia, perché sono sempre molti gli artisti e le artiste che arrivano in finale agli Ubu, segno della grande fertilità creativa che caratterizza la regione, sia dentro che fuori i principali centri di produzione. Come dimostrano in effetti i molti premi ottenuti quest’anno da vari artisti e compagnie di base nel territorio regionale.

Tra i due spettacoli che hanno vinto (ex-aequo) il titolo di miglior spettacolo teatrale c’è infatti Trilogia della Città di K, un progetto di Federica Fracassi e della compagnia ravennate Fanny & Alexander, per la regia di Luigi De Angelis. Uno spettacolo molto apprezzato, che ha vinto anche per la migliore regia (di De Angelis, appunto), per il miglior progetto sonoro, firmato da Mirto Baliani e Emanuele Wiltsch Barberio, e per il miglior disegno luci e la migliore scenografia (ancora De Angelis per entrambe le categorie).
Nella categoria miglior spettacolo di danza ha vinto invece Redrum di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci del ravennate gruppo nanou (anche in questo caso con un ex-aequo).