
Il “Goldoni” di Bagnacavallo è tra i teatri candidati all’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale Unesco per il 2026 come “Sistema dei teatri condominiali all’italiana nell’Italia centrale fra XVIII e XIX secolo” che, dopo la recente decisione interministeriale, inizia così il percorso ufficiale per il riconoscimento.
In tutto sono 18 i teatri di altrettanti Comuni delle regioni Marche, Emilia-Romagna (l’altro in regione è il “Mariani” di Sant’Agata Feltria, nel Riminese) e Umbria che sono stati scelti come testimonianza unica dell’eccezionale valore di un patrimonio culturale straordinario che riunisce i teatri condominiali più rappresentativi sviluppati tra il Settecento e l’Ottocento per volontà delle piccole comunità locali, con le quali hanno mantenuto nel tempo un forte legame.
«Ci uniamo ai ringraziamenti del presidente della Regione Michele de Pascale e dell’assessora alla Cultura Gessica Allegni a quanti hanno reso possibile il percorso di candidatura, in primis la Regione Marche e il Ministero della Cultura – ha detto il sindaco di Bagnacavallo, Massimo Giacomoni -. Siamo onorati che il nostro Teatro Goldoni sia stato selezionato per far parte di questo progetto, che vede coinvolti tanti altri prestigiosi teatri uniti da comuni caratteristiche non soltanto storico-architettoniche, ma sociali, civiche e artistiche. L’Ufficio Cultura del Comune e Accademia Perduta/Romagna Teatri hanno seguito i lavori preparatori del dossier di candidatura e continueranno a collaborare con la rete di soggetti che si è creata attorno a questo progetto che mira a valorizzare un elemento imprescindibile del nostro patrimonio culturale e sociale, il teatro».
A promuovere l’iniziativa, in qualità di capofila la Regione Marche, in collaborazione con le Regioni Emilia-Romagna e Umbria e i Comuni interessati, con il coordinamento del Servizio Unesco, l’assistenza degli uffici territoriali compenti del Ministero della Cultura, il supporto del Ministero degli Affari e della Cooperazione internazionale e la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unesco.
Un po’ di storia
Il Teatro Goldoni fu costruito tra il 1839 e 1845, sulle spoglie dell’antico Palazzo Brandolini, da un progetto dell’architetto bolognese Filippo Antolini. Fu inaugurato nel 1845 con l’Ernani di Giuseppe Verdi e dedicato a Carlo Goldoni nel 1907.
L’interno ha pianta a ferro di cavallo ed è decorato da affreschi del ferrarese Francesco Migliari e da stucchi del bolognese Antonio Tognetti. Ai lati del proscenio si trovano sei medaglioni in legno intagliato e dorato raffiguranti personaggi illustri nati a Bagnacavallo o che ebbero rapporti con la città. Il sipario, originale, fu dipinto a tempera da Antonio Muzzi (1815 – 1894) e raffigura “La visita del senatore Camillo Gozzadini a Bartolomeo Ramenghi”.
Il Goldoni è stato ristrutturato negli anni Venti e nel dopoguerra, mentre negli anni Ottanta è stato fatto un intervento strutturale e l’adeguamento alle norme di sicurezza.
È di pochi anni fa un nuovo intervento di ristrutturazione, con il recupero degli arredi d’epoca, il ripristino della pavimentazione e la sostituzione delle poltrone in platea, finanziato dalla Regione e dal Comune di Bagnacavallo. La gestione del teatro, che può ospitare circa 400 persone, è affidata all’Accademia Perduta Romagna Teatro con spettacoli di prosa, teatro per ragazzi e concerti di musica leggera.