Venerdì 4 aprile al Cinema Sarti di Faenza arriva Pupi Avati. Lo storico regista, maestro del cinema italiano, sarà in dialogo con la scrittrice ravennate Paola Amadesi e introdurrà il pubblico presente in sala alla visione (dalle 21) del suo ultimo lavoro, L’orto americano, titolo di chiusura dell’ultima edizione del Festival del cinema di Venezia; film che segna un ritorno affascinante e suggestivo – a cinque anni da Il signor Diavolo – a quel gotico padano a cui deve i suoi natali artistici.
Tratta dall’omonimo romanzo scritto dallo stesso regista, la pellicola racconta la storia di un giovane ragazzo (interpretato dalla promessa di È stata la mano di Dio Filippo Scotti) con aspirazioni letterarie che si trova a innamorarsi fulmineamente di un’infermiera dell’esercito americano sua coetanea.
Girato in un perturbante bianco e nero, L’orto americano dilata i confini della filmografia avatiana ambientando una porzione iniziale del racconto nel Midwest americano e la parte successiva in quella sorta di Midwest italiano che è il grande delta del Po. Per la prima volta nella sua carriera, Avati porta in scena il dopoguerra italiano.
È possibile fin da subito preacquistare il proprio biglietto per la proiezione e l’incontro col regista recandosi fisicamente alla cassa del Cinema Sarti in orario di regolare apertura.