
A un mese dall’inizio ufficiale della rassegna, Ravenna Festival presenta il programma generale 2025: un libro guida per accompagnare gli “spettatori-viaggiatori” tra le oltre cento alzate di sipario in programma dal 31 maggio al 13 luglio.
Il Festival tocca quest’anno la XXXVI edizione, e il tema principale si ispira a una citazione di Miguel de Cervantes “Donde hay música no puede haber cosa mala“, per ricordare il potere della musica e delle arti performative di creare spazi di dialogo, confronto e speranza.
L’artista scelto per illustrare le pagine del programma e accompagnare visivamente la rassegna è Stefano Ricci, illustratore e grafico bolognese (di origine ravennate da parte di padre) di fama internazionale. Il suo nome si aggiunge a quelli di altri importanti artisti che hanno portato avanti questa storica collaborazione del Festival con l’arte visiva, come Ezio Antonelli, Gianluca Costantini, Nicola Montalbini e fotografi come Silvia Camporesi, Stefano De Luigi, Paolo Roversi o Guido Guidi.
Le immagini che accompagnano le descrizioni del programma sono disegni inediti realizzati originariamente per raccontare un anno di cinema al Modernissimo di Bologna: «Il venti novembre di due anni fa Gianluca Farinelli, che dirige la Cineteca di Bologna, ha inaugurato il cinema Modernissimo, una sala antica magnifica, in restauro da dieci anni – spiega Ricci – Ho detto a Gianluca che mi sarebbe piaciuto scegliere un film tra quelli in programmazione ogni giornata, disegnare un manifesto, stamparlo e metterlo all’entrata del Modernissimo. Un manifesto al giorno, per un anno (…). Le illustrazioni sono poi state raccolte in un libro in uscita a settembre e l’invito di Ravenna Festival è l’occasione di pubblicare una selezione di disegni ancora inediti, scelti in dialogo con i concerti e gli spettacoli teatrali che il Festival presenta in questa edizione. È stato bello cercare tra tanto materiale ancora “fresco” le giuste suggestioni da abbinare all spettacoli».
Ricci inoltre sarà in scena con i suoi disegni anche nel Don Chisciotte ad ardere di Albe/Ravenna Teatro. L’artista eseguirà tre sessioni di live painting (una per anta) durante la performance.
Ventiquattromila copie del programma saranno recapitate a casa degli spettatori in tutt’Italia, ma il libretto è disponibile anche presso la Biglietteria del Teatro Alighieri, gli Iat di Ravenna e Cervia e in tutti i luoghi di spettacolo in occasione degli eventi.
Tra le novità in programma in questa edizione del Festival, oltre alla conferma della rassegna Romagna in fiore, con eventi che coinvolgono le zone di collina, accessibili quest’anno accessibili a un prezzo simbolico di 5 euro, devoluto in parte alle biblioteche alluvionate (sono stati venduti già più di 12mila biglietti), anche l’iniziativa dei due futuri direttori artistici del Festival, Anna Leonardi e Michele Marco Rossi, che curatori del progetto “Cantare amantis est” una due giorni di masterclass con il maestro Muti dedicate ai cori verdiani e accessibile a tutti (1 e 2 giugno). Sono in più di 1300 ad aver risposto alla chiamata, ma le iscrizioni rimangano aperte fino al 1 maggio. L’evento prevede anche la presentazione di un murales realizzato da alcuni giovani artisti della “Chiamata alle arti” 2024, chiamata pubblica curata sempre da Leonardi e Rossi che si è tenuta al Museo Classis lo scorso giugno. Infine, l’ultima sezione dell’evento comprende il concerto dell’Orchestra giovanile Luigi Cherubini nel duomo cittadino, in occasione della chiusura dell’Anno Giubilare 2025. Il Giubileo ha ispirato anche altri tre incontri, uno con Padre Mauro-Giuseppe Lepori, Abate Generale dell’Ordine Cistercense (31 maggio), uno con Padre Gianni Giacomelli del Monastero di Fonte Avellana (8 giugno) e uno con Mons. Massimo Camisasca, Vescovo emerito di Reggio Emilia-Guastalla (15 giugno).
Tra le novità non ancora annunciate in programma, la presenza del fisico e inventore Federico Faggin per l’ormai tradizionale appuntamento sulla Via Sancti Romualdi, in dialogo con Alessandro Barban, già Priore dei Monaci Camaldolesi, su Corpo, mente e spirito rivisti (23 giugno). Tutti gli incontri saranno ospitati dalla Sala Dantesca della Biblioteca Classense e a ingresso libero.