mercoledì
25 Giugno 2025
ravenna festival

Si chiude il trittico del Don Chisciotte ad Ardere: l’ultima anta in scena dal 25 giugno

Il gran finale dello spettacolo itinerante di Albe/RavennaTeatro è in programma fino al 13 luglio. L'ultima tappa vedrà protagonista il Rasi

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La compagnia delle Albe/RavennaTeatro si prepara a tirare le fila con la terza (e ultima) anta del Don Chisciotte ad Ardere, lo spettacolo in fieri che ha accompagnato le ultime due edizioni del Ravenna Festival (lo raccontiamo qui).

L’epilogo è in programma dal 25 giugno al 13 luglio, con repliche quotidiane a partire dalle 20 (tranne lunedì e giovedì). Come nelle scorse rappresentazioni, si parte da Palazzo Malagola (via di Roma 118) per spostarsi poi al Palazzo di Teodorico, dove tornerà in scena la seconda anta, per raggiungere infine il Teatro Rasi, storica casa delle Albe che farà da sfondo all’atto finale. Al momento tutte le recite sono sold-out, ma la sera stessa è possibile mettersi in lista d’attesa alla Biglietteria del Teatro Alighieri per i posti che potrebbero rendersi disponibili.

La dimensione itinerante dello spettacolo era già stata ampiamente sperimentata dal Cantiere Dante dal 2017 al 2022, così come il coinvolgimento di centinaia di cittadini per ogni ritorno in scena, per una creazione corale alla riscoperta di capisaldi della letteratura occidentale. La prima anta a Palazzo Malagola si conclude con la fuga degli erranti dal rogo dei libri; Don Chisciotte, Dulcinea e Sancho (rispettivamente Roberto Magnani, Laura Redaelli e Alessandro Argnani), insieme ai maghi Hermanita e Marcus – gli alias di Montanari e Martinelli, a cui si deve l’ideazione, la regia e la drammaturgia – raggiungono le rovine di un palazzo, scenografia della storia centrale della seconda anta, in cui spicca la “schiava di Algeri”, novella fondamentale nella polifonia del romanzo di Cervantes. Con la terza anta, si approda invece di fronte ad un antico edificio – una chiesa? un teatro? – per tirare concludere la reinvenzione del romanzo seicentesco che sa rivolgersi al nostro secolo, dilaniato da guerre e ingiustizie, non così diverso da quello contro cui si scagliava il mite sognatore.

Anche quest’anno il progetto vedrà la partecipazione, insieme alle cittadine e ai cittadini di Ravenna, di “tribù” (gruppi composti da ragazzi e ragazze che hanno partecipato a laboratori di non-scuola) provenienti sia dall’Italia che dall’estero. Più che raddoppiati, rispetto allo scorso anno, i giovani che arriveranno dal nostro Paese; in particolare da Bari, Firenze, Foligno, Marsciano, Napoli, Noto, Rimini, Roma, Santarcangelo, Sassuolo, Trento, Varese, Villanovaforru. Diversi giovani giungeranno invece da Malta e da Parigi.

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