Da giovedì 17 luglio al via la campagna abbonamenti a La Stagione dei Teatri 2025/2026 Chi si abbona entro sabato 2 agosto potrà usufruire di tariffe agevolate e dei posti migliori sugli spettacoli a scelta
A due mesi dall’apertura de La Stagione dei Teatri 2025/2026 (con l’anteprima di settembre), Ravenna Teatro lancia la campagna di abbonamenti per la rassegna, con vendite aperte a partire da giovedì 17 luglio.
Come di consueto, saranno i due teatri della città, Rasi e Alighieri, che accoglieranno gli spettacoli in programma tra dicembre e aprile, con un prologo alla Stagione rinnovato per il terzo anno consecutivo che vede 7 ulteriori appuntamenti a partire da settembre.
La formula proposta dagli abbonamenti prevede sei titoli fissi e due a scelta (in una rosa di 14), per un totale di otto date. Il Centro di Produzione ravennate tiene inoltre a sottolineare che, anche quest’anno, non praticherà un aumento dei prezzi. Chi comporrà il proprio abbonamento entro sabato 2 agosto potrà usufruire di tariffe scontate e posti migliori per gli spettacoli a scelta e per Bestiario Idrico con Marco Paolini (evento del Prologo in scena il 25 novembre).
Nell’ottica di avvicinare sempre di più i giovani al teatro, gli under 26 inoltre potranno usufruire di abbonamenti a prezzi popolari, mentre per i residenti delle Circoscrizioni Nord e Sud del comune di Ravenna e di Voltana, Alfonsine lidi è confermato il servizio di trasporto gratuito (abbonamento più navetta 146 euro, 50 per gli under 26). I carnet sono disponibili online sul sito di Ravenna Teatro.
Il cartellone:
I sei spettacoli fissi, programmati al Teatro Alighieri, sono: Sior Todero Brontolon, un classico di Goldoni interpretato da uno dei più grandi interpreti del panorama italiano, Franco Branciaroli; Enigma, con Peppino Mazzotta, attore tra cinema e teatro, noto al grande pubblico per il film Anime nere di Munzi e la serie del commissario Montalbano; Condominio Mon Amour, con Giacomo Poretti e Daniela Cristofori, una riflessione divertita tra lavoro e intelligenza artificiale; La coscienza di Zeno, che vede il ritorno a Ravenna di Alessandro Haber; Matteotti. Anatomia di un fascismo, di uno dei più autorevoli drammaturghi italiani, Stefano Massini, con una grandissima interprete dal forte impegno civile, Ottavia Piccolo; Tre sorelle, con la regia di Liv Ferracchiati, esponente di una nuova originale generazione della scena contemporanea.
Nella rosa dei titoli che compongono gli spettacoli a scelta compaiono invece Rette Parallele, in cui il drammaturgo, regista e attore Oscar De Summa decide di raccontare la storia di Mariarosaria, protagonista di un amore contrastato; La cerimonia del massaggio, tratto dal libro di Alan Bennett, una tagliente critica della società, con Gianluca Ferrato; X di Xylella, Bibbia e Alberi Sacri, uno spettacolo di Teatro Koreja che utilizza la vicenda del batterio che infesta gli ulivi come metafora del dolore e della distruzione del territorio e della cultura pugliese; Antigone, rilettura contemporanea dell’Antigone di Anouilh, con e di Roberto Latini; in Sabbia, Eleonora Danco ci conduce in un sogno erotico tra attrazione e rifiuto; Arlecchino nel futuro, Dammacco/Balivo ci portano in una visione popolata da androidi, astronavi, paure e speranze, in cui il genere umano è pronto a migrare sulla Luna dove spera di trovare un futuro migliore; Deserto tattile, una composizione coreografica di Nicola Galli ispirata alle forme della solitudine e al deserto inteso come condizione esistenziale; Il Vangelo di Cassandra, di e con Gemma Hansson Carbone, dall’opera di Dimitris Dimitriadis, sul destino della tragica eroina troiana; Butchers, progetto coreografico ispirato alla danza popolare greca; Bidibibodibiboo, premio Ubu al miglior testo italiano 2024, è il ritratto intimo e tragicomico di Francesco Alberici sulla condizione in cui versa il mondo del lavoro; Never Young. Dov’è Lolit*?, doc-performance tra danza e indagine sociale alla scoperta della preadolescenza; Cenci. Rinascimento contemporaneo, de La Piccola Compagnia della Magnolia, in cui una donna del passato cerca di sfidare la prepotenza del potere maschile, attraverso le scritture di Shelley e Artaud; Come gli uccelli, di Wajdi Mouawad, uno dei maestri della scena contemporanea internazionale, miglior nuovo testo straniero agli Ubu 2024, che affronta un amore tra un giovane tedesco di origine israeliana e una giovane americana di origini palestinesi; I 7 Cervi, di Eugenio Sideri, dedicato al ricordo dei sette fratelli, memoria corale della Resistenza antifascista.
Il prologo invece conta due lavori delle Albe Saturno, figlio d’Anarchia di Luigi Dadina e Malpelo. La verità sta nelle tenebre di Roberto Magnani; due spettacoli del regista polacco Norbert Rakowski, Autentic e I’m Nowhere; un lavoro dalla Norvegia di Andrea Spreafico e Matteo Fargion, Durante and Bad Loves; due lavori a tema ambientale con uno dei maestri della narrazione, Marco Paolini: il primo Atlante delle rive sarà curato dalle Albe che rispondono a una chiamata di riflessione collettiva, mentre in Bestiario idrico, si costruisce una drammaturgia di fiumi e animali che li popolano. La Stagione ha anche due appuntamenti fuori abbonamentoattorno alla danza, Il mondo altrove: una storia notturna di Nicola Galli e Butchers Capsule di Gloria Dorliguzzo, Lucia Amara, Caterina Dufi.
Il programma della nuova Stagione dei Teatri sarà caratterizzato da uno stretto rapporto con la tradizione e la contemporaneità, tra parola e danza, visioni e identità, memoria e storia, giustizia e disobbedienza, società e lavoro. Ravenna Teatro rinnova anche il suo impegno con l’ambiente, attraverso l’ETC Theatre Green Book, il primo strumento europeo per guidare i teatri verso la neutralità climatica e raggiungere zero emissioni nette entro il 2030. Il Centro di Produzione si impegna per una riduzione dell’utilizzo della carta e tutti i materiali saranno stampati con carta FSC (Forest Stewardship Council). Per questo tutte le stagioni di Ravenna Teatro di quest’anno avranno un’immagine ecologica e simbolica: a ogni stagione sarà associata una fotografia di un albero: si parte proprio dalla Stagione dei Teatri con uno scatto del grande maestro della fotografia contemporanea Guido Guidi.