domenica
27 Luglio 2025
Festival

Torna Prospettiva Dante: ricerca, alta divulgazione e arti dello spettacolo

Dal 17 al 21 settembre la XIV edizione dell'appuntamento promosso dalla Fondazione Cassa di Ravenna

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Il verso 118 del XXVI canto del Purgatorio, “versi d’amore e prose di romanzi”, è stato scelto come titolo della XIV edizione di Prospettiva Dante, l’unico festival interamente dedicato al Poeta. Promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, Prospettiva Dante è in scena a Ravenna dal 17 al 21 settembre 2025.

Le cinque giornate di incontri ed eventi (qui il programma in pdf) contano su ospiti come Paolo Rumiz, Tosca, Jacopo Veneziani, Gabriele Lavia, Roberto Mercadini, don Bernardo Gianni, Paolo Squillacioti, Gregorio Nardi, Virginio Gazzolo, Amerigo Fontani, Marcello Prayer, Vincenzo De Angelis, Giovanna Famulari, Massimo De Lorenzi, Luca Scorziello… Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e sono in programma nella “casa” del festival, gli Antichi Chiostri Francescani di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio che promuove il festival

L’apertura del festival è mercoledì 17 settembre, alle 17.30 con i saluti di Mirella Falconi Mazzotti (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna), Rosario Coluccia (membro del Consiglio direttivo dell’Accademia della Crusca e fra i coordinatori del comitato di direzione del Vocabolario Dantesco della Crusca) e Domenico De Martino (direttore di Prospettiva Dante). Il confronto serrato con le parole di Dante spetta a un maestro del teatro italiano quale l’attore e regista Gabriele Lavia, che metterà al servizio del Poeta quel suo approccio al contempo rigoroso e intenso che ne ha fatto un indimenticabile interprete di classici della scena e non.

Alle 21 Roberto Mercadini propone Un monologo per Dante: «più nobile è il volgare». L’affabulatore, drammaturgo, scrittore e youtuber cesenate non è certo nuovo al confronto, attraverso la forma del monologo, con figure ed eventi chiave della Storia. Che si tratti di celebrare il genio di Leonardo da Vinci o prestare voce all’Eneide, ricostruire la storia della bomba atomica o discutere di filosofia, evoluzionismo, felicità, testi biblici, ingegno e ossessione, Mercadini è sempre un narratore d’eccezione, capace di dosare competenza e ironia, senso critico e meraviglia.

Giovedì 18 settembre alle 21 ci attende un raffinato recital pianistico dal titolo «Donne ch’avete intelletto d’amore». Le donne di Dante nella musica del Romanticismo. Si evocano Beatrice, Francesca, Pia e altre figure femminili attraverso il repertorio di compositori come Liszt e Prokof’ev, ma anche pagine meno note come quelle di Hans von Bülow, Hermann Goetz, Antonio Scontrino e Teodulo Mabellini – quest’ultimo compose anche per le celebrazioni del sesto centenario della nascita di Dante nel 1865, tra i primi eventi della Firenze “italiana” post-risorgimentale. A unire virtuosismo e sensibilità filologica, come ideatore del programma e suo interprete, è il pianista Gregorio Nardi, che da sempre si dedica alla ricerca di composizioni nuove, inedite o pressoché sconosciute.

Il concerto introduce uno degli appuntamenti diventati una vera e propria tradizione del festival, ovvero il Premio Dante-Ravenna, quest’anno destinato al giornalista e scrittore “errante” Paolo Rumiz. Come Dante, Rumiz ha trovato nel viaggio un atto narrativo e uno strumento di interpretazione della nostra realtà: nei suoi libri e reportage in cui racconta l’Italia, l’Europa e le sue frontiere, Rumiz concilia il passo del pellegrino con quello del cronista, sguardo poetico e coscienza civile, finché la geografia non diventa metafora e la memoria si fa bussola.

Venerdì 19 settembre alle 17.30 dom Bernardo Gianni, Abate dell’Abbazia di San Miniato al Monte a Firenze, guida la riflessione sul tema Caritas, bellezza e tempo tra Dante e noi, per una prospettiva profonda e ispirata sulla dimensione spirituale che ha segnato tanto profondamente l’opera del Poeta, in una visione della fede come viaggio trasformativo, personale e universale. Con dom Gianni, la comunità monastica di San Miniato, da sempre punto di riferimento spirituale e culturale per Firenze (e non solo), si è ulteriormente aperta alla città, forse proprio perché il monastero, come l’abate ha confidato in un’intervista «desta nel mio cuore una sovrasensibilità alla novità, generando la passione per il futuro».

Sabato 20 settembre alle 17.30 siamo invitati a intraprendere un viaggio drammatico attraverso tre dei personaggi più memorabili della Commedia, ovvero Ulisse, il consigliere fraudolento, cercatore di conoscenza oltre ogni limite, Ugolino, figura del dolore e della ferocia umana, e Lucifero, il male assoluto nel glaciale cuore dell’abisso: con il suo Pas de trois infernal, Virginio Gazzolo, decano degli interpreti danteschi, dà corpo e anima a questi archetipi tragici, in un intreccio di poesia e teatro che rinnova l’eco dei versi danteschi.

A seguire un appuntamento pienamente in tema con il titolo di questa XIV edizione: con Luce fuoco ardore. I trovatori nella Commedia, Paolo Squillacioti, filologo romanzo ma studioso anche di letteratura contemporanea e direttore dell’Opera del Vocabolario Italiano del CNR, ci accompagna in una viva indagine sul rapporto tra Dante e la lirica provenzale. Un’occasione per confermare una volta ancora quanto Dante sia stato capace di dialogare con le voci del passato per plasmare la lingua del futuro. Esperto in particolare della letteratura galloromanza e italiana medievale, dal 2020 Squillacioti dirige l’impresa del Vocabolario storico della lingua italiana dalle Origini alla morte di Boccaccio (Tesoro della Lingua Italiana delle Origini).

Alle 21 Vincenzo De Angelis, Amerigo Fontani e Marcello Prayer propongono Come in un giuoco di specchi: Dante, Lord Byron e Lorenzo Da Ponte, dialogo animato attorno alla traduzione che, dalla New York del 1819, il librettista di Mozart propose della Profezia di Dante composta da Byron proprio a Ravenna, ispirato dall’amata Teresa Guiccioli. La performance precede la consegna del Premio Musica e Parole a Tosca. Cantante e ricercatrice musicale tra le voci più intense e versatili della scena italiana e non solo, in oltre trent’anni di carriera ha saputo portare in scena un raffinato repertorio dove la musica italiana si contamina di altre culture, anche attraverso collaborazioni con artisti come quelli che hanno contribuito al suo disco Morabeza, con cui nel 2020 ha ottenuto due Targhe Tenco. Dal 2022 è inoltre supervisore artistico dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, il Laboratorio e HUB culturale della Regione Lazio che dal 2015 ha guidato già come coordinatore e direttore della sezione Canzone. A Ravenna, Tosca sarà in conversazione con Domenico De Martino, direttore di Prospettiva Dante, e regalerà al pubblico alcune delle sue interpretazioni, accompagnata da Giovanna Famulari al violoncello, Massimo De Lorenzi alla chitarra e Luca Scorziello alle percussioni.

Domenica 21 settembre, alle 11 conclude il programma il Premio Dante Web, introdotto nel 2024. Lo riceve quest’anno lo storico dell’arte Jacopo Veneziani, la cui capacità di rendere accessibile il sapere senza tradirne la complessità, unendo cura scientifica e passione comunicativa, l’ha già reso un beniamino del piccolo schermo – è ospite fisso di In altre parole di Massimo Gramellini – e della rete (solo su Instagram conta oltre centomila followers). Inoltre da giugno è su Rai 3 con il nuovo programma Vita d’artista, che “apre” al pubblico le case di Canova, Manzoni, Leopardi, Puccini, Michelangelo, de Chirico, Sordi… Per Prospettiva Dante, Veneziani discuterà de Il cammino di Dante nella storia dell’arte.

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