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19 Settembre 2025
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Dal 22 settembre una settimana di Soundscreen Film Festival al Cinema Mariani

Il meglio della recente produzione filmica mondiale a tema musicale accompagnata da vari eventi collaterali

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Ravenna è pronta ad ospitare, dal 22 al 28 settembre, il Soundscreen Film Festival al Cinema Mariani, tra i primi festival cinematografici europei interamente dedicati al rapporto tra immagini in movimento e musica, che compie dieci anni: un’intera settimana dedicata ad eventi e proiezioni speciali a ingresso gratuito. Il cartellone mette in primo piano i titoli del Concorso Internazionale e gli Eventi Satellite, ovvero le sonorizzazioni dal vivo dei grandi classici ad opera dei migliori musicisti della scena indie contemporanea, affiancati da sezioni parallele, anteprime, serate speciali con ospiti e omaggi.

L’apertura della manifestazione sarà lunedì 22 settembre alle 20.30 con un sentito omaggio ad uno dei volti più iconici della Hollywood alternativa e ribelle degli anni ’90, scomparso recentemente, Michael Madsen, a cui è dedicata anche l’immagine ufficiale del festival. Il festival si apre quindi con Le Iene – Reservoir Dogs (1992, Q.Tarantino).

Image0 (1)Il Concorso Internazionale per Lungometraggi (affiancato dal Concorso Internazionale per Cortometraggi), è il cuore della manifestazione. Ad essere presentata sarà il meglio dalla recente produzione filmica mondiale a tema musicale: sette le opere selezionate, molti titoli in anteprima. Dalla Repubblica Dominicana arriva La 42 (42nd Street) di José Maria Cabral (mercoledì 24 settembre), un viaggio galvanizzante tra i ballerini e gli artisti della 42esima strada, un luogo di controcultura nel paesaggio urbano dominicano, in anteprima europea; From Abdul to Leila (27 settembre) è l’odissea autobiografica di Leïla Albayaty, una cantante e regista francese di origine irachena che dopo anni di esilio si riavvicina al padre; per la prima volta in una sala italiana, Hey Farm della serba Maja Uzelac (23 settembre) è il ritratto di un’epoca morente, nelle fattorie della Vojvodina, attraverso la musica di Zvonko, ultimo guardiano di quel mondo; un poema audiovisivo che parla di nostalgia e amore è If Hafez Wrote a Haiku for Cowboys del nippo-americano Masahiro Sugano (26 settembre); The Mountain is Mine dell’iraniano Reza Golchin (25 settembre) racconta di un uomo anziano che camminando tra le montagne trova un anello; infine due storie italiane con Going Underground di Lisa Bosi (26 settembre) – documentario sui Gaznevada, icone della scena alternativa bolognese ai tempi del punk – e Quale Allegria di Francesco Frisari (27 settembre), divertente e disperato memoir sulla disabilità di Massimo, che il nipote (l’autore) da bambino credeva essere Lucio Dalla.

Image1Gli Eventi Satellite prevedono quest’anno trlive score: Bruno Dorella, instancabile batterista e chitarrista, membro e fondatore di band come Wolfango, OvO, Ronin, Bachi Da Pietra, eseguirà l’accompagnamento musicale de L’Odissea (1911, Bertolini, De Liguoro, Padovan), tra le prime trasposizioni cinematografiche dell’opera di Omero, una produzione originale Soundscreen in collaborazione con Museo del Cinema di Torino; il supergruppo formato da Laura AgnusdeiJacopo BattagliaLuca CavinaGiuseppe Franchellucci, Ramon MoroStefano Pilia Paolo Spaccamonti sonorizza il capolavoro anarchico di Sergej Ėjzenštejn Sciopero (1924-25) – una produzione della Cineteca di Bologna per il festival Il Cinema Ritrovato 2025 – mentre il duo emiliano La Sindrome dell’aceto è alle prese con i mediometraggi francesi Le Coquille et Le Clergyman (G.Dulac, 1928) e A propos de Nice (J.Vigo, 1930)in una originale ed esclusiva produzione Soundscreen.

Le retrospettive ci portano ad un salto nel passato di 50 anni con la proposta di due opere che sono parte viva e imperitura dell’immaginario filmico e culturale italiano e sonoro: Fantozzi (L.Salce), capostipite della saga di culto sullo sfortunato ragioniere e della pietra miliare del genere da brivido Profondo Rosso di Dario Argento.

Un autocelebrativo sguardo indietro si farà inoltre per festeggiare i primi dieci anni del festival, con la proiezione del lungometraggio e del cortometraggio più amati e votati tra i titoli vincitori delle passate edizioni: Teheran Taboo (2017) di Ali Soozandeh, coraggioso film d’animazione contro ogni restrizione, vincitore del premio Miglior Regia a Soundscreen 2018, e il cortometraggio Hunger (2024) di Natalie Spencer.

Al seguente link, il programma dettagliato del festival: http://www.soundscreen.org/it/programma-2025

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